Catering a bordo, un business da 24 miliardi di euro
Cresce il business per i piatti caldi e freddi ad alta quota: secondo uno studio previsionale di Iata sul catering di bordo, entro il 2026 il giro d’affari tra le compagnie aeree di linea toccherà i 9 miliardi di euro, con una spiccata attenzione per menù di alta qualità ed un crescente ricorso a chef stellati per firmare i pasti nelle First e Business class.
La nuova frontiera della ristorazione aerea è anche strettamente connessa all’innovazione con le ordinazioni dei pasti via smartphone, con servizi digitali dedicati ed alla esperienza gastronomica di bordo che punta sulle eccellenze enogastronomiche di determinate destinazioni. Ed in questa ottica il catering rappresenterà una componente di spicco nel marketing aereo, poiché soprattutto le compagnie aeree di linea punteranno sulla gratuità dei pasti a bordo per arricchire l’esperienza del volo.
La crescente domanda di consumo di pasti di qualità sta determinando una maggiore attenzione a questo servizio anche tra i vettori low cost. E dunque anche a bordo di queste compagnie aeree si registrerà un aumento nella qualità di questa tipologia di servizio che fino a qualche anno fa era marginalizzata.
Al punto che, sempre secondo stime degli analisti, il volume d’affari della ristorazione di bordo delle compagnie aeree low cost, prevalentemente a pagamento, raggiungerà i 15 miliardi di euro. A conti fatti, dunque, aggregando i dati previsionali di vettori di linea e low cost, il catering di bordo varrà almeno 24 miliardi di euro. Le macro-regioni che segneranno le perfomance più rilevanti nel settore catering risultano essere l’Europa, Nord America e Asia-Pacifico.