I russi tornano a viaggiare. E a spendere. A dirlo è l’associazione dei t.o. Ator, che conferma il trend già evidente al Mitt di Mosca (prossima edizione dal 13 al 15 marzo 2018). «Dopo due anni in calo, i numeri sono di nuovo tornati a crescere», assicura Maria Badakh, exhibition director della fiera, che quest’anno ha registrato un incremento a doppia cifra dei visitatori B2B.
«Una recente ricerca di Ipsos Comcon mette in evidenza come la spesa totale dei russi per vacanze all’estero sia cresciuta del 40% nel 2016». Tra le mete più gettonate, sempre stando alle rilevazioni su operatori del calibro di Russian Express, Tui Russia, Ntk Intourist e Anex Tour, c’è nuovamente la Turchia, dove l’aeroporto di Antalya ha registrato nei primi sei mesi dell’anno 1,1 milioni di passeggeri, ma anche la Grecia con località come Creta, Corfù, Rodi e Kos scelte per l’ampia offerta di resort e hotel all inclusive.
“Approssimativamente – si legge nel report – un turista russo spende un massimo di 800 euro per trascorrere 10 giorni nella Penisola ellenica”. In grande ascesa anche Abu Dhabi (+106% di arrivi russi nei primi tre mesi dell’anno), la Thailandia (+43%) e la Tunisia, che si aspetta di accoglierne 1 milione nel corso di tutto il 2017. Più contenuti, ma ugualmente a doppia cifra, gli arrivi in Giappone e in Paesi europei come la Germania o il Benelux. Tutto in attesa che possano riprendere anche i collegamenti aerei diretti tra la Federazione e l’Egitto, ancora bloccati per la mancanza, secondo le autorità russe, dei requisiti minimi di sicurezza negli aeroporti del Paese africano.