ChatGpt vs uomo: la visione di Lalli (Federturismo)
Migliorare la crescita digitale delle piccole e medie imprese del turismo. È l’obiettivo del progetto Tourism 4.0, presentato da Federturismo alla Bit di Milano con il suo presidente Marina Lalli affiancato dal ministro del Turismo, Daniela Santanchè, e dall’amministratore delegato di Enit, Ivana Jelinic.
Scopo dell’iniziativa, finanziata dal Cosme, è far sì che le Pmi adottino tecnologie digitali innovative per migliorare la produttività e la sostenibilità. Il piano, al quale hanno aderito 10 organizzazioni da 6 Paesi europei (Italia, Spagna, Portogallo, Croazia, Polonia e Malta) di fatto fornirà a hotel, agenzie di viaggi e tour operator supporto tecnico e finanziario per sviluppare le loro performance attraverso l’impiego di nuovi strumenti e soluzioni digitali.
Al bando partecipano 160 imprese europee, di cui 40 italiane: quelle selezionate riceveranno un voucher da 7.000 euro: gettone da impiegare per le attività di formazione e consulenza finalizzate a migliorare la comunicazione e il marketing digitale con i clienti, per sviluppare strumenti di digitalizzazione e sostenibilità ambientale, per i sistemi di prenotazione e il revenue management.
«La tecnologia non deve farci paura, né dobbiamo tentare di opporci o di vederla come un ostacolo al lavoro – ha sottolineato Santanché – dobbiamo saperla incanalare nella giusta direzione. Come ministero del Turismo ci stiamo impegnando per avere finalmente un portale, Italia.it, che non dev’essere solo una vetrina, ma uno strumento che consenta al turista di fruire di tutta una serie di servizi e informazioni geolocalizzate e personalizzate: il turista deve sapere cosa c’è in quel luogo, quali sono le eccellenze locali, i numeri utili anche per le emergenze».
Per Jelinic, «il turismo non va lasciato all’improvvisazione, ma affidato a momenti di crescita, a partire dalle scuole di formazione. Dobbiamo fare in fretta, perché il Paese dal punto di vista tecnologico è ancora indietro: come si fa a parlare di innovazione digitale se non riusciamo ad avere una connessione stabile?».
Alla padrona di casa, Marina Lalli, l’onore di presentare Tourism 4.0 – «è un progetto strategico per la federazione», ribadisce – offrendo la sua visione sul futuro del travel.
Tecnologia imprescindibile ormai, ma lei stessa ha ricordato che non va accantonata la componente umana.
«Sicuramente, ma credo che le due cose possano solo potenziarsi se le mettiamo bene insieme. Vanno sfruttati bene i nuovi strumenti che abbiamo a disposizione e ChatGpt ci mette davanti a potenzialità infinite. Molti viaggi sono fatti proprio perché si desidera il contatto umano, quindi è evidente che nessuno vuole sostituirlo. Va cambiato invece tutto quello che conduce a quel punto e mi pare che ora siamo in grado di farlo».
Se non andiamo di pari passo con la tecnologia rischiamo di perdere un treno importante?
«Se non ci saliamo subito, sì. Ormai le cose vanno così velocemente che non possiamo neppure distrarci cinque minuti. Per questo pubblico e privato devono lavorare insieme per essere immediatamente visibili e competitivi. Peraltro, a mio avviso, siamo già dentro al turismo 4.0: dobbiamo lavorare su quello».
È solo un paradosso il fatto che il Covid abbia portato qualche beneficio indirettamente?
«Beh, come sempre la storia ci ha insegnato che dobbiamo sapere affrontare nella maniera giusta i nostri problemi per trasformarli a nostro vantaggio. Questa circostanza, seppur drammatica, lo ha confermato».
Il ministro Santanché ha parlato di un’Italia che deve solo credere di più alle sue enormi potenzialità: è questa la ricetta giusta?
«Credo che noi italiani ci siamo persi in una narrazione di noi stessi che in molti casi è perdente. Dobbiamo invece capire che noi abbiamo gli strumenti per competere nel turismo con il resto del mondo ad armi pari o addirittura superiori».
Giornalista professionista, innamorato del suo lavoro, appassionato di Storia, Lettura, Cinema, Sport, Turismo e Viaggi. Inviato ai Giochi di Atene 2004
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