Si stringono i tempi per la parziale privatizzazione di Ita Airways: entro lunedì 23 maggio dovranno arrivare infatti al Mef (ministero dell’Economia e delle Finanze) le offerte delle due cordate in lizza, il Gruppo Lufthansa con Msc e il Fondo Certares (con Air France-Klm e Delta). Ma i potenziali acquirenti, stando a quanto rivela La Repubblica, starebbero ponendo al governo rigidi paletti.
Le due cordate, secondo fonti vicine all’esecutivo, formalizzeranno le loro proposte “all’avverarsi di alcune condizioni”, formula che consentirebbe ai contendenti di prolungare eventualmente le trattative e ottenere garanzie su talune questioni ancora da chiarire. Condizione numero uno: fare in modo che i sussidi alle low cost (gravosi per il futuro di Ita) siano ridotti. Due: chiarezza sull’esatta quota di minoranza che il Mef intende conservare. Tre: modalità di cessione delle quote con precise tempistiche per poter approntare un nuovo e adeguato piano industriale.
In particolare, ambedue le cordate avrebbero esplicitato la volontà di esercitare una sorta di diritto di prelazione sulla quota di minoranza detenuta dal governo e sull’aumento di capitale che non è stato ancora quantificato da Palazzo Chigi.
In altre parole sia il Gruppo Lufthansa con Msc sia il Fondo Certares sarebbero intenzionati ad avviare una due dligence per approfondire l’attuale situazione operativa e finanziaria di alcuni settori-chiave, tra i quali quello della manutenzione e quello dell’adeguamento della flotta a medio-lungo termine.
Nel frattempo, i vertici del vettore tricolore annunciano che con il 90,8% dei voli atterrati in orario e il 99,3% registrato nella regolarità dell’intero operativo nello scorso mese di aprile, Ita continua ad essere la “prima compagnia aerea in Europa per puntualità ed un punto di riferimento internazionale per regolarità”. A certificarlo sono i dati di FlightStats by Cirium, società indipendente Usa che ogni mese stila la classifica di tutte le compagnie aeree per questi indicatori.