Chi si ferma è perduto: la corsa del travel tech al Tis

Chi si ferma è perduto: la corsa del travel tech al Tis
12 Novembre 07:00 2024 Stampa questo articolo

Chi si ferma è perduto. Sembra essere questo il messaggio forte e chiaro che arriva dal Tis – Tourism Innovation Summit 2024 di Siviglia, arrivato quest’anno alla sua quinta edizione con L’Agenzia di Viaggi Magazine media partner. L’evento, già diventato un appuntamento fisso per chi vuole capire come le nuove tecnologie influenzeranno il mondo del travel, ha visto arrivare nella città andalusa settemila partecipanti da tutto il mondo, circa 400 relatori ed esperti internazionali e oltre 200 aziende espositrici del mondo del tech. Tutti insieme con un’unica immensa do- manda: come cambierà il turismo con l’introduzione dell’intelligenza artificiale, dell’Internet of Things (IoT), e che fine farà l’enorme mole di dati che verrà raccolta?

RIVOLUZIONE IN CINQUE ANNI

Difficile dare una risposta univoca. Di sicuro gli esperti prevedono che nei prossimi cinque anni ci troveremo con un’esperienza di viaggio completamente digitalizzata e con l’Ai e le tecnologie emergenti a guidare questo cambiamento. Ogni viaggiatore, di conseguenza, vorrà crearsi il suo unico e flessibile tour, con esperienze annesse. E, in quest’ottica, la collaborazione tra i diversi operatori del settore sarà la chiave per creare esperienze più fluide e personalizzate che siano anche accessibili a tutti i viaggiatori, indipendentemente dalle loro capacità.

C’È GIÀ CHI SPERIMENTA

Possibile? « Il futuro del turismo digitale si basa sulla capacità di adattarsi e innovare continuamente – spiega Edoardo Colombo, presidente dell’associazione Turismi.Ai – Fino ad oggi abbiamo considerato i dati principalmente come strumenti per produrre statistiche e capire in ritardo il passato. Con l’intelligenza artificiale i dati, invece, diventano cruciali per agire in tempo reale nel presente ed anticipare le esigenze future. La città di Malaga, ad esempio, ha installato un sistema di telecamere intelligenti per monitorare in tempo reale i flussi turistici per gestire la pressione sulle infrastrutture urbane. Le telecamere sono anche dotate di tecnologie avanzate per interpretare le espressioni facciali dei visitatori, così da poter capire il tipo di reazione emotiva nei diversi punti di interesse».

A Barcellona invece, prosegue, «utilizzano i dati raccolti da app e sensori per personalizzare l’offerta turistica, guidando i visitatori verso zone meno frequentate e utilizzando il dinamic pricing sui biglietti di ingresso di alcune delle attrazioni più visitate, per incentivare una più efficace distribuzione degli accessi lungo tutta la giornata».

Chi deciderà di mettersi in viaggio, di scoprire nuove mete, vorrà sempre più farlo spinto dalla curiosità verso nuovi luoghi, per il desiderio di crescita personale, in maniera “self ”, cercando proposte immersive e con processi semplificati. «Sui nostri social spesso mandiamo in onda delle live in cui facciamo vedere le stanze e la hall dei vari alberghi che sono sulla nostra piattaforma – spiega Boon Sian Chai, ceo di Trip(com) – Sono molto seguite proprio perché oramai il cliente vuole esplorare le strutture e scegliere la camera prima di arrivare in hotel».

POOL DI REGIONI UE

Anche negli aeroporti sono sempre più le aziende che permettono di registrare i propri dati biometrici prima dell’arrivo, snellendo così l’intero processo di viaggio. La sfida, nei prossimi anni, sarà la regolamentazione del settore per non rallentare l’innovazione ma incoraggiarla in modo sicuro e trasparente.

Proprio per questo l’Ue ha istituito il progetto D3 Hub, un centro di competenza sul turismo per migliorare la collaborazione e l’accesso ai dati, al quale partecipano anche realtà associative e città italiane attraverso NecsTouR, la rete delle Regioni Europee per il Turismo Competitivo e Sostenibile, composta da circa 38 aree. «L’obiettivo è scambiarci pratiche e facilitare l’impiego di tali dati – chiarisce John Fitzgibbon, direttore generale del network – Con l’obiettivo di non restare indietro e cogliere l’enorme opportunità che le nuove tecnologie possono offrirci».

L'Autore

Serena Martucci
Serena Martucci

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