Inizio del 2020 amaro per il tour operating italiano. Dopo la chiusura di Tui Italia, l’ultima in ordine di tempo, arriva un altro stop: si tratta di Viola Vacanze, operatore con sede a Latina fondato da Giulio Scognamiglio e specializzato sul Mare Italia, con un’offerta di viaggi su misura incentrata soprattutto sulle mete del sud.
“Caro collega, amico collega – inizia così la lettera di Scognamiglio – L’esperienza di Viola Vacanze è giunta al termine. Senza nessun ferito e nel pieno rispetto dei nostri clienti ai quali abbiamo sempre dedicato tutte le attenzioni possibili. Con l’etica di chi è consapevole che non vende posti letto, ma che si occupa del tempo libero degli altri e dei loro sogni, delle loro pulsioni. Quindi i momenti, quelli belli, da condividere al mare o in un luogo lontano, cercando di dimenticare una vita fatta di frenesia e del correre a volte senza sapere perché. Le nostre residenze, i nostri hotel profilati nei servizi, i nostri villaggi club dove la correttezza dell’erogazione dei servizi era il nostro pensiero quotidiano. Abbiamo anche commesso errori, sia chiaro, ma sempre con la passione del nostro lavoro e con il rispetto dei ruoli, cercando di collocare Viola in una zona dove essere sartoriali anche su un prodotto standard come il Mare Italia. Era una giusta logica. Essere piccoli e attenti. Fare numeri umani verificando la marginalità del prodotto, vera e unica cartina tornasole di una attività commerciale e di servizi”.
E, poi, la velocità del cambiamento e le marginalità: “Il mondo intero è andato, forse troppo velocemente, verso una direzione diversa che ha reso inevitabile, il confronto con indicatori spesso complessi. Il completo abbattimento del margine di guadagno, o almeno la rinuncia parziale a esso per poter vendere di più. Perché si vende solo se i bambini gratuiti son due e non più uno, se la gratuità è fino ai 18 anni e non 14 e via dicendo, facendo si che le piccole attenzioni di un prodotto di qualità, sempre con la sensibilità ai prezzi molto competitivi, venissero spazzate dal solo ed esclusivo orientamento al prezzo, al netto di quelle aziende che hanno fatto investimenti sui loro brand, e alle quali vanno i miei sinceri complimenti, e che, probabilmente, riescono a non depauperare troppo le loro marginalità. E allora di camere non ne servono più mille ma cinquemila, di partenze garantite non più 10 ma 50. Insomma aumentare le acquisizioni di magazzino stretti tra un mercato che chiede prezzi sempre più bassi, albergatori che chiedono cifre determinate dagli innegabili costi di gestione, e costi aziendali interni nel pieno rispetto dei nostri collaboratori che (e non avevamo dubbi), hanno da subito una nuova collocazione professionale. Ed era la nostra priorità, perché i nomi delle persone che ci hanno accompagnato in questa avventura, con i loro limiti, difetti e discussioni reciproche, hanno fatto parte della nostra quotidianità e quindi, innegabilmente, della nostra vita”.
Fino alla possibilità, però, di andare oltre: “non vogliamo fare riferimento ad azioni e scorrettezze che hanno minato e parzialmente compromesso l’equilibrio di Viola Vacanze perché per quello abbiamo attivato le giuste procedure giuridiche, anche se per noi inusuali. Ma più di tutti esiste la nostra responsabilità, unitamente alla voglia di cambiare pagina, di occuparci di altro in forme nuove e in modalità più aperta. Viola si è semplicemente esaurita. Ha vissuto di un grande rispetto e di un percepito a volte commovente, ma si è esaurita e abbiamo deciso di lasciarla andare”.
Infine, in qualità di amministratore delegato e fondatore di Viola, Giulio Scognamiglio, ringrazia “tutti quelli che in questi anni ci hanno accompagnato lavorando al nostro interno e a tutti voi, gentili colleghi, che avete contribuito a questo quasi decennio.
È stato un onore interloquire con voi, parlare di prodotto e cercare, nella intimità di uno sguardo amico, una luce, una via migliore e più serena, di quella che siamo stati costretti a percorrere in questi ultimi faticosi e complicati 10 anni. Siate innovativi e cambiate le cose intorno voi, spostate i mobili delle vostre agenzie e coloratele di gioia e della vostra essenza. Non sprecate il vostro tempo dentro l’ampolla della lamentazione, agite, cambiate, andate su altre soluzioni anche se all’inizio vi renderanno inquieti. Dentro l’inquietudine e il dubbio, c’è la probabilità di incontrare la bellezza e di essa nutrirsi. Siate connessi emotivamente e guardate dentro di voi, perché la vita è un dono straordinario. Vi abbraccio ma non vi abbandono. Sappiatelo”.