Dopo Regno Unito e Australia anche l’Europa, seppur in ordine sparso, e l’Italia hanno deciso la chiusura dello spazio aereo ai Boeing 737-800 Max dopo il disastro Ethiopian di domenica scorsa che ha causato la morte di tutti i 157 passeggeri, crew compresa. L’Enac, infatti, ha comunicato che dalle ore 21.00 del 12 marzo 2019, “visto il perdurare della mancanza di informazioni certe in merito alla dinamica dell’incidente della Ethiopian Airlines, per motivi precauzionali, ha disposto la chiusura dello spazio aereo italiano a tutti i voli commerciali operati con aeromobili Boeing 737 Max 8. In accordo con quanto in corso in Europa, gli aeromobili di questo modello non possono più operare da e per gli aeroporti nazionali fino a nuove comunicazioni”.
L’Ente, inoltre, ha invitato le compagnie aeree operative “da e per gli aeroporti nazionali e che utilizzano tali velivoli, a riprogrammare i voli cercando di ridurre al minimo i disservizi per i passeggeri, fornendo tutte le informazioni necessarie nel rispetto dei regolamenti comunitari di riferimento”.
Si attende, infine, a breve la comunicazione ufficiale dell’agenzia per la sicurezza europea (Easa) che dovrebbe bloccare di fatto il modello incriminato in tutto il vecchio continente. Intanto però Germania, Francia e Irlanda hanno annunciato già la chiusura dei loro spazi aerei.
L’inversione di rotta è già valida in Uk, tanto che il volo Tk1997 di Turkish Airlines diretto a Londra da Istanbul proprio in queste ore sta tornando indietro in Turchia visto che gli sarà negato l’atterraggio.
La Uk Civil Aviation Authority (Caa) ha annunciato, infatti, di aver chiuso lo spazio aereo britannico a tutti i voli commerciali operati con Boeing 737-800 e 900 Max di qualsiasi compagnia aerea in arrivo, in partenza o in sorvolo sullo spazio aereo Uk.
“La direttiva di sicurezza rimarrà in vigore fino ad ulteriori comunicazioni, rimaniamo comunque in costante contatto con l’European Aviation Safety Agency (Easa) e le altre agenzie di regolamentazione nel resto del mondo”, conclude la nota dell’agenzia britannica.
Intanto Boeing continua a perdere valore in Borsa: dopo aver lasciato il 5% sul terreno lunedì scorso – con un picco del -12% – in apertura di seduta anche oggi il titolo è sceso fino ai 370 dollari per azione, registrando un -7,47%.
Cresce di ora in ora, quindi, il fronte dei Paesi che lasciano a terra il nuovo modello della casa di Chicago. Dopo la Cina, l’Indonesia, la Malesia e l’Etiopia, infatti, nella notte l’Australia aveva rotto il fronte comune con gli Usa annunciando la chiusura dello spazio aereo ai Max 800. Anche i vettori europei Norwegian Air e Tui fly hanno stoppato le operazioni con il suddetto modello.