Alzi la mano chi non ci ha mai pensato. Ma come viene preparato il cibo servito in aereo? A sollevare il velo su ciò che succede prima che le hostess servano l’agognato vassoio, ci ha pensato il Daily Mail. «La cosa peggiore dei voli lunghi è sicuramente il cibo. Quando va bene è commestibile, quando va male è uno stufato viscoso con riso scotto e verdure dimenticate nel vapore», è la sintesi del tabloid che ricorda come lo chef Gordon Ramsey si rifiuti egli stesso di consumare pasti in volo. «Ho lavorato per dieci anni con una compagnia aerea, quindi so dove questo cibo viene cucinato, e quanto tempo impiega prima di salire a bordo», aveva dichiarato.
Il punto è – continua il Daily Mail – che, sia in prima classe o in economica, il cibo arriva dallo stesso posto: la cucina industriale accanto all’aeroporto, preparato prima del volo, e poi riscaldato a bordo.
In Europa la maggior parte dei pasti arriva da Gate Gourmet in Svizzera o LSG Chefs in Germania, che servono oltre 260 compagnie aeree. Risultato: le cucine industriali preparano 25mila pasti al giorno; la più grande, quella di Emirates, arriva addirittura a quota 170mila. Cifre che portano il valore complessivo dell’industria del catering a oltre 12 miliardi di euro l’anno.
“La sfida non è la qualità del cibo, ma la quantità da portare ad alta quota”, prosegue il giornale pensando alle 40mila confezioni che devono essere caricate su ogni volo, talvolta in meno di 90 minuti. Per non parlare del fatto che tutto è prodotto molto prima di essere servito, dalle 12 alle 72 ore precedenti, e può restare congelato per cinque giorni. Insomma, niente di più facile che il cibo sappia di plastica.
Ecco allora che l’unico modo per assicurarsi cibo commestibile, dice il quotidiano, sia scegliere pietanze umide, come zuppe o cose stufate. Da evitare, invece, pasta, noodles, riso, perché quando vengono riscaldati perdono sapore e consistenza. E poi, meglio portarsi il proprio sale e pepe: in aereo tutto risulta più insipido, il naso si disidrata, la bassa pressione intorpidisce le papille gustative, oltre che far gonfiare gli organi interni (gli intestini faticano a digerire, perciò si consiglia l’assunzione di carboidrati, patate, fagioli, noccioline). Da tralasciare anche il caffè, non sempre fatto con l’acqua imbottigliata, mentre per cioccolato, vino e champagne non ci sono controindicazioni particolari; basta consumarli presto, prima che le papille gustative si intorpidiscano.
Attenzione però, meglio non esagerare, gli effetti dell’alcol sono molto più forti in volo che a terra. E anche se l’avvelenamento da cibo, in volo, è cosa rara (piloti ed equipaggio però, mangiano altro cibo rispetto ai passeggeri, per evitare che tutti si ammalino a bordo), un pasto aereo normale arriva a contare circa 1.500 calorie.