Un’espansione a livello globale, una rapida crescita non solo in Europa, ma anche in destinazioni emergenti come Cile, Colombia, Giappone e Nuova Zelanda. Cicloturismo sotto i riflettori alla conferenza EuroVelo & Cycle Tourism 2024 di Viborg, in Danimarca.
L’evento ha rappresentato una grande opportunità per i professionisti del settore di discutere gli sviluppi e le prospettive future di un comparto sempre più rilevante nell’ambito del turismo sostenibile. In quest’occasione l’Adventure Travel Trade Association (Atta), CycleSummit e la European Cyclists’ Federation (Ecf) hanno collaborato per pubblicare il primo rapporto indipendente sullo stato dell’industria dei tour operator cicloturistici: State of the Cycling Tour Operators Industry 2024.
Nonostante il cicloturismo autogestito rimanga il segmento principale in Paesi come la Germania, dove oltre il 90% dei cicloturisti organizza i propri viaggi autonomamente, il ruolo dei tour operator continua infatti a essere cruciale per l’evoluzione del settore.
«Stiamo assistendo a un aumento della domanda di tour self-guided, specialmente in Europa, grazie alla flessibilità che questi offrono ai viaggiatori – sottolinea David Symes, direttore regionale di Atta per l’Europa – Un trend che sta conquistando anche il mercato nordamericano, dove stiamo osservando un crescente interesse per questo tipo di esperienze»
L’ACCELERAZIONE DELLE BICI ELETTRICHE
Un aspetto chiave del cambiamento del settore è il boom delle biciclette elettriche. Secondo il 64% degli operatori intervistati, almeno un quarto dei propri clienti utilizza e-bike, con l’Europa in testa per innovazione. La conferma di Monica Gazzera, responsabile regionale di Atta per l’Europa: «Le e-bike stanno trasformando il cicloturismo, rendendolo accessibile a un pubblico più ampio. Tuttavia, presentano nuove sfide logistiche e di manutenzione che i tour operator devono affrontare per garantire un’esperienza di alta qualità».
LE NUOVE SFIDE PER I TOUR OPERATOR
Il rapporto evidenzia anche le principali sfide che i tour operator devono affrontare. L’inflazione rappresenta la maggiore preoccupazione per il 62% degli intervistati, seguita dalle difficoltà di marketing e dall’acquisizione di nuovi clienti. Inoltre, trovare alloggi adeguati e flessibili per i cicloturisti rimane un problema comune, sia in Europa che al di fuori.
«La carenza di alloggi di qualità che siano in grado di soddisfare le esigenze dei ciclisti è un ostacolo significativo per l’espansione del settore – osserva Symes – È importante che i partner locali, le amministrazioni e i tour operator lavorino insieme per migliorare l’infrastruttura e rendere le destinazioni ciclistiche ancora più attraenti».
UNO SGUARDO AL FUTURO
Oltre a consolidare la propria posizione in mercati tradizionali come Italia, Francia e Germania, gli operatori cicloturistici stanno esplorando nuove destinazioni e forme di turismo attivo, quali il ciclismo gravel e i tour brevi e facili.
«Le destinazioni che sanno adattarsi e investire in percorsi ciclabili di qualità e strutture ricettive dedicate al cicloturismo saranno quelle che guideranno il futuro del settore – conclude Gazzera – La collaborazione e la condivisione di esperienze tra i vari attori sono fondamentali per raggiungere una crescita sostenibile e responsabile».