by Redazione | 6 Novembre 2020 12:41
Viaggiare in bicicletta è diventata una delle modalità emergenti che nella stagione post Covid andrà sfruttata a dovere dal tour operating e da tutta la filiera del turismo organizzato: secondo il rapporto Isnart-Legambiente – realizzato attraverso l’Osservatorio sull’Economia del Turismo delle Camere di Commercio e presentato nel corso dell’evento in streaming Bike Summit 2020 – per la prima volta in Italia l’attività sportiva è diventata, la scorsa estate, la principale motivazione di viaggio, espressa da oltre il 30% dei turisti, per le sue caratteristiche ludiche, ricreative, estetiche e salutistiche.
E tra le attività maggiormente praticate spiccano il trekking (39%) e la bicicletta (32%); per quest’ultima voce il rapporto Isnart-Legambiente ha calcolato che la spesa complessiva dei cicloturisti nel corso dell’estate 2020 è stata pari a 4,1 miliardi di euro.
Grazie poi agli incentivi previsti dal Bonus Mobilità che hanno determinato un sensibile incremento del numero di biciclette ed e-bike vendute, il cicloturismo è destinato a svilupparsi ulteriormente. Un trend positivo che avrà effetto non solo sulla scelta delle destinazioni, ma anche sull’indotto economico: dagli accessori alla consulenza ergonomica, dalle guide turistiche specializzate alla disponibilità di infrastrutture ciclabili.
E sempre la scorsa estate è sensibilmente mutato anche il peso relativo di alcune località di vacanza che grazie all’integrità ambientale hanno notevolmente rafforzato la propria capacità di attrazione di turismo sportivo: oltre all’Abruzzo, regioni come Molise e Umbria sono state tra le più gettonate dai cicloturisti italiani. L’Abruzzo, in particolare, ha visto crescere durante l’estate la sua quota di mercato dal 2,6% del 2019 al 5,5%.
Roberto Di Vincenzo, presidente Isnart, ha osservato che «nonostante il periodo drammatico, nuovi e importanti flussi turistici hanno interessato alcune aree italiane e tra queste l’Abruzzo che ha più che raddoppiato i propri numeri. A questo fenomeno hanno contribuito principalmente il cicloturismo e il turismo escursionistico. Affinché questo processo si consolidi e produca uno stabile aumento di reddito è necessario sviluppare servizi al turista che permettano di qualificare l’offerta e allargare la stagione anche alla primavera e all’autunno».
La svolta del cicloturismo è dunque già in atto, come ha sottolineato anche Sebastiano Venneri, responsabile nazionale Legambiente Turismo: «Un futuro già scritto nelle pagine del rapporto presentato da Isnart-Legambiente e da quello che è accaduto nei giorni scorsi quando 215 milioni di euro sono stati distribuiti in sole 24 ore a 600mila persone che hanno acquistato o acquisteranno bici a breve. Oramai nel nostro Paese è in atto una vera e propria rivoluzione a pedali, e i vari attori della filiera turistica devono cogliere questa opportunità».
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