Il Cin avanza lentamente, repetita iuvant: più della metà delle strutture italiane registrate non ha ottenuto il Codice Identificativo Nazionale e la scadenza si avvicina. Quindi, ribadisce la piattaforma Bed-and-breakfast, “serve una proroga urgente fino a marzo, altrimenti rischiamo di compromettere l’ospitalità in Italia”.
Dopo tre mesi di test e quasi due di applicazione ufficiale, solo il 49,94% delle strutture registrate (fonte ministero del Turismo) è entrata in possesso del Cin, il pilastro della riforma degli affitti brevi voluta dal Mitur. Numerose realtà ricettive sono in netto ritardo e non sono riuscite a completare il processo e ora rischiano di subire penalizzazioni.
Il mancato adeguamento, infatti, potrebbe comportare l’esclusione dalle principali piattaforme di prenotazione online, mettendo a rischio la continuità di molte attività, specialmente quelle piccole a conduzione familiare, che già faticano a districarsi in un processo burocratico complesso e poco chiaro.
«È impensabile che da un giorno all’altro si possa rendere “illegale” metà delle strutture a causa di un codice identificativo – osserva Giambattista Scivoletto, founder di Bed-and-breakfast – Queste strutture sono legalmente registrate nei database regionali e hanno già codici di identificazione regionale, codici fiscali o partite Iva. Il Cin dovrebbe essere un passaggio aggiuntivo e non un ostacolo insormontabile».
Per rendere il processo di ottenimento del Cin più efficiente e meno dispersivo, secondo la piattaforma, è fondamentale che le regioni forniscano istruzioni chiare, indicando tutti i passaggi necessari. Molte richiedono adempimenti preliminari che non sempre risultano comprensibili agli operatori, creando confusione e rallentamenti. In questo senso, anche il sito del Mitur dovrebbe indicare con maggiore trasparenza che non è possibile registrare una nuova struttura direttamente nella Banca Dati Nazionale: è prima necessario ottenere il Codice Identificativo Regionale (Cir) attraverso i database regionali.
Sebbene la creazione di una banca dati nazionale rappresenti un progresso in termini di trasparenza, la doppia procedura ha allungato i tempi, impedendo a oltre la metà delle strutture di adeguarsi entro le scadenze. Centralizzare il processo in un’unica piattaforma che consenta di ottenere sia il Cir che il Cin potrebbe fornire una soluzione pratica per gli operatori del settore.
Bed-and-breakfast ha già lanciato una campagna di sensibilizzazione, con il 68% delle strutture iscritte che ha ottenuto il Cin, contro una media nazionale del 49%. Oltre a questo, è l’unica piattaforma che certifica i Cin direttamente sulla Banca Dati Nazionale delle Strutture Ricettive (Bdsr), garantendo trasparenza e affidabilità sia per gli ospiti che per gli operatori del settore.
Ecco, per ora, le scadenze fissate per richiedere il Cin:
– le strutture con Cir rilasciato prima del 2 novembre 2024 devono ottenere il Cin entro il 1° gennaio 2025;
– le strutture con Cir rilasciato dopo il 2 novembre 2024 devono ottenere il Cin entro il 2 dicembre 2024;
– le strutture in Regioni senza Cir devono ottenere il Cin entro il 2 novembre 2024.