Cina-Europa, tesoro da 12 miliardi di euro con il visto facile
Se in Europa si attuasse una liberalizzazione dei visti turistici, soltanto dalla Cina, mercato in forte espansione, i benefici economici si tradurrebbero in entrate aggiuntive per circa 12 miliardi di euro, contribuendo inoltre alla creazione di 237mila nuovi posti di lavoro, di cui 120mila solo nel settore dei viaggi e turismo, contribuendo all’aumento del Pil europeo dell’1%.
Sono le valutazioni contenute nel Rapporto Etc – European Travel Commission, che ha analizzato la situazione dei visti europei, i cui regimi – secondo l’Unwto – sono tra i più restrittivi.
La stessa organizzazione ha stimato come il 74% della popolazione mondiale attiva, avrebbe richiesto visti turistici per recarsi in Europa nel 2015. Una percentuale aumentata negli ultimi due anni, in proporzione alla crescita del livello economico di certe classi medie, come appunto quella della Cina, considerato il più grande mercato di viaggi in uscita nel mondo, da dove entro il 2030 almeno 700 milioni di viaggiatori si muoveranno per compiere un viaggio o un soggiorno al di fuori dei confini cinesi all’estero.
Per valutare il potenziale impatto della facilitazione dei visti, la relazione Etc ha svolto un’analisi dei principali benefici e sulla politica di facilitazione del rilascio dei visti. Ebbene, gli analisti stimano che uno scenario di piena liberalizzazione dei visti tra Cina e Ue possa aumentare la crescita media degli arrivi cinesi dal 7% al 18% l’anno fino al 2023.