Cina vs Boeing: stop all’acquisto dei 737 Max
Sindrome cinese e stop ai 737 Max. Pechino assesta un nuovo duro colpo a Boeing, che attraversa un momento delicato dopo il caso del portellone dell’Alaska Airlines esploso in volo, acuito proprio “dall’attacco” della rivale cinese Comac e dall’ennesimo sorpasso, su ordini e consegne, del suo competitor per eccellenza, Airbus.
Come scrive preferente.com, China Southern Airlines, una delle quattro grandi compagnie aeree cinesi, era pronta a ricevere i 737 Max acquistati. Operazione poi sospesa da Pechino, che ha ordinato l’alt all’incorporazione dei nuovi aerei in seguito all’incidente di Portland, almeno fino all’esito delle nuove ispezioni imposte dalla Faa.
Il diktat rientra comunque all’interno di uno scontro economico e commerciale più ampio con gli Stati Uniti. Già durante il Covid, infatti, il governo cinese aveva bloccato i Boeing 737 Max, non fidandosi completamente delle ricertificazioni della Faa, dopo le due sciagure nel giro di pochi mesi, che avevano portato alla messa a terra degli aerei nel marzo 2019. Inoltre, la Cina aveva criticato, anche duramente, Boeing per la sua scarsa cura nella produzione degli aerei, anche se poi le consegne erano state normalizzate.
Sulla carta l’impasse può dare maggior impulso alla concorrenza made in China con il Comac C919. Un’alternativa che, al momento, non sembra però percorribile. Negli ultimi due anni Comac ha consegnato appena quattro aerei e, nel migliore dei casi, ora la Cina spera di riuscire a fabbricarne 40 all’anno, meno di quanto Boeing produce in un mese. La partita si annuncia lunga.
Giornalista professionista, innamorato del suo lavoro, appassionato di Storia, Lettura, Cinema, Sport, Turismo e Viaggi. Inviato ai Giochi di Atene 2004
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