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Cinesi alla conquista di automotive e rent: il report Aniasa

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Arrivano le “cinesi”: nell’automotive e nel rent italiano irrompono le grandi marche automobilistiche della Cina.

È il primo dato appariscente  del nuovo studio condotto da Aniasa e Bain & Company “Casa e Chiesa nel settore dell’auto”, l’indagine annuale sulla mobilità degli italiani presentata nel corso di un evento a Milano, che ha evidenziato come il settore automotive sia destinato a cambiare molto più di quanto non abbia fatto negli ultimi decenni.

Lo scorso anno il mercato italiano dell’automobile ha mostrato segnali incoraggianti di ripresa, registrando un aumento significativo del 19%. Una boccata d’ossigeno per il settore, ben lontano dai livelli pre pandemici (-300.000 vetture vs 2019) e ancora in cerca di un nuovo equilibrio. Un dato incoraggiante è rappresentato dall’aumento delle vetture ibride: 42% del mercato.

La trasformazione del panorama automobilistico italiano è evidente anche analizzando le preferenze dei consumatori, con una chiara tendenza dal diesel alla benzina.

Il canale del noleggio raggiunge un nuovo record storico, avvicinandosi ai livelli degli altri Paesi d’Europa. L’arrivo dei marchi cinesi sul mercato europeo potrebbe rappresentare un’ulteriore incognita, con una quota di mercato prevista del 7% (o anche superiore, in funzione della capacità dei brand cinesi di approdare con modelli di segmento più basso a prezzi competitivi) entro il 2030, a potenziale discapito soprattutto di Paesi come l’Italia, il Regno Unito e la Francia (importatori netti di auto).

Il cambiamento dello scenario automobilistico italiano appare evidente anche analizzando le preferenze dei consumatori nelle diverse dimensioni delle città, con una chiara tendenza dal diesel alla benzina, anche nelle metropoli più grandi. Solo 1 compatta su 50 è Bev (Battery Electric Vehicle), mentre tra le vetture medio-grandi avanza il plug-in hybrid.

Guardando all’Europa, ormai le «curve di crescita» del Bev si sono appiattite ovunque, soprattutto in Germania, anche a causa del blocco degli incentivi. Il declino delle vendite di vetture diesel e il contemporaneo aumento delle emissioni totali sollevano interrogativi importanti sulle strategie di transizione del settore.

È evidente che il mercato sta mostrando una preferenza crescente per veicoli a benzina o mild hybrid, ma è altrettanto chiaro che occorre un’impostazione più decisa verso la sostenibilità.

Il ritardo nell’implementazione degli incentivi del governo ha impattato sulle vendite di veicoli elettrificati nel primo trimestre 2024, con una concentrazione maggiore nel centro Italia (che supera il sud sia sulle elettriche, che sulle ibride plug in) rispetto al Nord.

Come già confermato negli anni scorsi, le vetture elettrificate (Bev+Phev, ossia Plug In Hybrid Electric Vehicle) fanno ancora fatica nel canale privati, dove superano di poco il 4%.  La quota inferiore nel canale privati dimostra il ruolo chiave delle flotte e dei noleggi nella diffusione delle alimentazioni più sostenibili anche per il pubblico di «massa». In questo clima di incertezza, infatti, chi vince è il canale del noleggio, che tocca un nuovo record storico, con una penetrazione lo scorso anno del 29% sul totale immatricolazioni.

«I dati di questo studio fotografano con chiarezza come sempre più italiani, complice l’incertezza relativa all’alimentazione da scegliere e le limitate capacità di spesa a fronte di listi in continuo aumento, preferiscano prendere una vettura a noleggio, anziché acquistarla – ha commentato il presidente Aniasa Alberto Viano a margine della presentazione – E si tratta di una scelta che consente agli automobilisti di scaricare il rischio tecnologico del veicolo sugli operatori di noleggio e di accedere, a canoni mensili più contenuti, a vetture green altrimenti difficili da comprare. Questo trend, solo rallentato dall’effetto annuncio degli incentivi negli ultimi mesi, è destinato a consolidarsi ulteriormente nei prossimi anni».

La foto pubblicata è stata inviata dall’ufficio stampa di Aniasa
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