by Andrea Lovelock | 5 Febbraio 2019 7:00
È una corsa a ostacoli quella degli agenti di viaggi in Italia. Difficoltà e “grane” rallentano e appesantiscono il lavoro quotidiano. Da qui l’idea di passare in rassegna i principali problemi segnalati dagli intermediari stessi. Con la speranza che, al di là della barricata (ovvero del bancone), ci sia qualcuno disposto a intervenire per risolverli.
1. La prima spina nel fianco è materia di cronaca: la fatturazione elettronica. Ne parla Cristina Basile, titolare dell’agenzia A Mondo Mio di Chieti. «Non capisco – si domanda – perché le associazioni di categoria si siano limitate a fare corsi per addestrarci, invece di protestare e richiedere un proroga nella sua applicazione o addirittura un’esenzione. La nostra attività di intermediazione è quantomai diversificata e non possiamo essere paragonati a un commerciante qualsiasi». E aggiunge: «Le grandi agenzie che hanno uffici amministrativi sono avvantaggiate, ma la stragrande maggioranza delle adv – medie e piccole imprese che non possono permettersi “costosi” professionisti contabili – sono costrette al fai da te».
L’e-fattura, a detta di Cristina Basile, resta un vero rompicapo: «Noi vendiamo pacchetti – ricorda – ma anche singoli servizi; vendiamo voli nazionali e tratte intercontinentali, così come alberghi e altre sistemazioni. Per ognuna di queste tipologie c’è un approccio contabile diverso. Personalmente ricorro alle note descrittive per essere certa di non sbagliare, ma basta un niente e può scattare la sanzione. Questo è davvero frustrante».
2. C’è poi la privacy con il nuovo Gdpr, altra tegola che all’unisono gli adv definiscono «rogna senza fine», che costringe a enormi perdite di tempo. «Meno male che si dovevano attuare le famose semplificazioni – sbotta Paola C. di un’agenzia di Pavia – Con il nuovo regolamento a tutela del consumatore dobbiamo compilare campi obbligatori che fanno spazientire i clienti stessi. Mi piacerebbe sapere come fanno all’estero».
3. Per Elena Fortini, direttore tecnico dell’agenzia 100 Viaggi di Cento, in provincia di Ferrara, in cima alla lista degli ostacoli «che fanno perdere tempo prezioso ci sono i bandi per i viaggi d’istruzione in Italia e all’estero. Si tratta di procedure delicate e per nulla semplici. Se, come nel nostro caso, rappresentano una voce importante nell’attività, sarebbe auspicabile una semplificazione dei meccanismi».
4. Un’altra nota dolente è la telefonia. Da nord a sud, numerose agenzie lamentano seri disservizi con quello che è lo strumento di lavoro principe per l’adv. Il problema più ricorrente è l’assenza di linea, che in alcuni casi dura anche un’intera settimana: «Ho dovuto appoggiarmi ad altri amici commercianti perché dovevo seguire clienti in partenza – riferisce Giuseppe T. di un’agenzia di Palermo, che per una causa legale in corso ha chiesto l’anonimato – Nonostante avessi un contratto business, il mio gestore se n’è fregato e ha ripristinato la linea solo dopo 5 giorni. Alla faccia della customer satisfaction. Ora è tutto in mano all’avvocato perché in quella circostanza ho perso migliaia di euro».
5. C’è infine chi, come Fabrizio Bastianoni dell’agenzia Ciclone Viaggi di Sesto Fiorentino, colloca sul banco degli imputati una voce trasversale: le spese delle adv, « lievitate in modo insopportabile tra privacy ed e-fattura». «Difficile fare una graduatoria, perché c’è l’imbarazzo della scelta – prosegue Bastianoni – Oltre a quelle già citate dai colleghi possiamo aggiungere, ad esempio, la trafila amministrativa per le comunicazioni a Provincia e Regione, i costi dei commercialisti per la indispensabile consulenza nella contabilità, gli avvocati per le questioni legali e ancora i costi per l’assicurazione riguardo al tema attualissimo dell’insolvenza. E non finisce qui. Ci sono anche le spese vive per la telefonia che oggi, con la necessità di avere internet h24, possono rappresentare un costo mensile importante».
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