by Fabrizio Condò | 12 Aprile 2023 7:00
Una legge speciale per frenare l’overtourism, tornato in maniera prepotente nel weekend di Pasqua. I sindaci delle Cinque Terre insorgono e chiedono misure straordinarie dopo l’ultima invasione di turisti che ha mandato in tilt quest’angolo di paradiso della Liguria, dove si sono riversati migliaia di visitatori da tutto il mondo.
L’ultimo fine settimana ha fatto crollare gli argini: situazioni delicate da gestire sulle banchine ferroviarie a Manarola, Vernazza e Monterosso, addirittura a Corniglia si è sfiorata la tragedia, quando una donna è scivolata sotto un treno, ma due turisti sono riusciti a riportarla sul marciapiede, anche grazie al fatto che il convoglio è rimasto fermo a causa delle persone bloccate sulle porte. La misura è colma secondo la sindaca di Riomaggiore, Fabrizia Pecunia, che da tempo ha fatto scattare l’allarme rosso[1]: «Sappiamo che queste sono le giornate più complicate, ma non è più possibile rimandare il ragionamento sulla gestione dei flussi, altrimenti avremo gli anni contati dal punto di vista turistico».
Dal deserto dell’era Covid, insomma, al troppo che rischia di soffocare una delle zone più belle del mondo. Non c’è più tempo da perdere, è l’invocazione delle amministrazioni locali. «Serve una legge speciale per le Cinque Terre – ribadisce Pecunia – servono strumenti legali nelle mani dei sindaci per intervenire e che oggi non ci sono. Chiederò a Governo, Regione e tour operator di agire in questo senso. Servono proposte di leggi, interrogazioni parlamentari, misure per distribuire i flussi».
Un vero e proprio grido di dolore, ma da quest’orecchio proprio non ci vuole sentire il governatore della Liguria, Giovanni Toti: «Non tornerò mai alle chiusure da Covid», è il messaggio chiaro destinazione Cinque Terre, in un’intervista rilasciata alla Stampa. Nessun numero chiuso, quindi, ma una gestione del sovraffollamento, spiega Toti: «Non nego che in alcune giornate il problema ci sia ma vorrei capire come si potrebbe impedire a chicchessia l’accesso a un comune, costituzionalmente garantito». E allora qual è la soluzione? Toti parla di percorsi guidati e scaglionamenti degli orari sui sentieri, arrivando comunque a ipotizzare un pedaggio, ma poi avverte i sindaci che hanno fatto scattare l’allarme rosso: «Affrontare il turismo come una minaccia è qualcosa di tafazziano».
Più dell’ipotesi chiusure, dunque, Toti sposa la linea del sindaco di Portofino Matteo Viacava, che ha deciso di istituire due zone rosse per i pedoni, nelle quali sarà proibito “lo stazionamento di persone in punti di aggregazione o ritrovo di gruppi e crocieristi in attesa di imbarco sui battelli o altro”. In sostanza, dal primo mattino alle 18 i turisti potranno entrare in piazza per fare ciò che desiderano, ma senza creare assembramenti. Per chi contravviene alle regole, multa da 65 a 275 euro.
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