Cresce il flusso turistico verso l’isola di Cipro tanto da aver registrato nel 2018 quattro milioni di arrivi a livello globale, segnando un +7,8% rispetto all’anno precedente. Bene anche i numeri dei turisti italiani, circa 25mila con un incremento del 24%.
«Sono risultati che abbiamo raggiunto soprattutto grazie all’incremento dei collegamenti diretti dall’Italia, che speriamo siano riconfermati anche per la prossima stagione estiva. Al momento, sono confermati i due collegamenti settimanali operati da Ryanair da Milano Bergamo e da Roma Fiumicino verso Pafos. Confermati per la summer anche i voli verso Larnaka di Alitalia da Roma e di easyJet da Milano Malpensa. Mentre ci auguriamo venga riconfermato anche il collegamento da Verona operato da Cyprus Airways», ha precisato Christos Tsiakas, tourism officer marketing and communications department di Cipro.
Nel frattempo, l’isola prosegue lo sviluppo e il miglioramento dell’offerta turistica con la ristrutturazione di numerose strutture ricettive e nuovi progetti architettonici, come la marina Ayia Napa, un complesso che comprenderà posti barca, soluzioni residenziali e una parte dedicata al leisure.
«Cipro è una destinazione balneare dal forte appeal con 59 spiagge e una marina con la Bandiera Blu. Inoltre, l’isola è un paradiso per sportivi, che possono scegliere tra immersioni, vela, wind-surf, parasailing, pesca d’altura, equitazione, bicicletta, tennis, golf e addirittura lo sci», prosegue Tsiakas.
Nei piani strategici dell’isola per attrarre sempre più flussi turistici, anche nei periodi di bassa stagione, c’è infatti l’intenzione di sviluppare l’area montana per vacanze all’insegna del trekking tra i numerosi sentieri naturalistici. «Tra l’altro Cipro – ha concluso Tsiakas – ospiterà nel 2019 numerosi eventi sportivi come la coppa mondiale di mountain bike e diverse maratone di livello internazionale. Anche l’enogastronomia e il turismo culturale sono due importanti driver su cui vogliamo puntare per una maggiore destagionalizzazione, basti pensare alla ormai radicata tradizione vinicola del territorio e alle diverse chiese bizantine, patrimonio Unesco».