Ciset: l’anno dell’Italia con 65 milioni di stranieri
Quasi 65 milioni di arrivi dall’estero previsti in Italia per quest’anno, con un indice di crescita superiore al 5%: sono le previsioni (oltremodo rosee) del Ciset – Università Cà Foscari di Venezia, che da anni porta avanti un osservatorio seguito da vicino dal Mibact e dall’Enit.
Le cifre, dunque, parlano chiaro: il 2017 sarà l’anno d’oro del nostro incoming e, se riuscissimo a mettere a regime con una promozione mirata alcune eccellenze decentrate (come le Cinque Terre liguri e il Ragusano in Sicilia), le perfomance potrebbero essere ancora più eclatanti.
La perdurante débâcle di alcuni forti competitor come Turchia, Egitto, Tunisia e Marocco e l’incremento di collegamenti extraeuropei strategici, come le 14 frequenze da e per la Cina, contribuiranno a consolidare il trend di crescita dell’Italia nel mercato turistico mondiale.
L’impulso maggiore, sempre secondo il Ciset, verrà da quelli che già oggi rappresentano bacini di riferimento di prima grandezza: a partire dalla Germania, che quest’anno dovrebbe generare circa 13,5 milioni di visitatori (pari al +2,2%); gli Stati Uniti con 5,3 milioni (con un incremento vistoso del +7%); e la Cina con 2,3 milioni di viaggiatori (l’aumento stimato in questo caso è di circa +15%). Ma è grazie a tutto il bacino europeo che il brand Italia dovrebbe rafforzarsi, garantendosi un flusso di quasi 23 milioni di turisti solo dall’Europa centrale.
Ottime previsioni, poi, da alcuni mercati d’oltreoceano come l’Australia con oltre 1 milione di viaggiatori (+4,4%) e il Canada (+4%) che assicurerà 840mila arrivi. Positivo, infine, il consolidamento di altri bacini storici, tra cui la Francia, che assicurerà un flusso di 4,6 milioni di viaggiatori (+1,3%); il Regno Unito con 3,5 milioni di turisti; Svizzera e Austria, con quasi 3 milioni di arrivi ciascuno.
Stando a queste stime, l’Italia sarà il terzo Paese più visitato in Europa, dietro solo alla Francia (che dovrebbe toccare gli 87 milioni di arrivi) e alla Spagna con 75 milioni di visitatori. Un podio che impone strategie mirate e lungimiranza operativa. Il Piano Strategico del Turismo non potrebbe avere le migliori premesse per decollare e volare alto.