City break in agenzia: c’eravamo tanto amati
Fare shopping, assistere a un big match di calcio o a un concerto, oppure partire per visitare in 48 ore le più belle città d’arte d’Europa, tra negozi da svaligiare, stadi da riempire e musei da visitare. Sono alcuni tra i principali input che spingono a optare per un city break – e quindi un viaggio breve o un weekend – in una delle grandi città europee: Madrid, Barcellona e Parigi su tutte. Meno gettonate, ma non per questo con minore appeal, anche Amsterdam, Londra, Praga e Budapest, con la capitale olandese che risulta essere tra le meno costose.
E visto che in agenzia di viaggi nella maggior parte dei casi si fa fatica a venderli, quella dei city break resta una pratica che si preferisce risolvere online, lasciando campo libero al fai da te, andando a scovare la soluzione più economica, tanto per l’alloggio, quanto per i trasporti. Componente di peso nella creazione di un viaggio lampo, si conferma senza dubbio l’ampia offerta delle compagnie low cost, in costante crescita. E molti viaggiatori in pochi clic riescono a centrare l’obiettivo, a discapito degli agenti.
«Zero city break. Zero. Li lasciamo tranquillamente a internet», riferiscono da CremonaKarysmaTravel. Meno rigida l’adv Laurentina Viaggi di Roma: «Non regolarmente, ma quando capita li vendiamo. E prevalgono Parigi e Barcellona». Stesso discorso per Cocoon Travels di Todi, dove oltre a riscontrare un netto dominio di Spagna e Francia, si evidenzia un rallentamento delle richieste di soggiorni toccata e fuga, ma comunque «le vendite vanno abbastanza bene». Così come da La Mia Avventura di Frosinone: «Rispetto al passato i viaggi brevi vanno in maniera differente, ma si continuano a vendere, anche se è normale che non c’è più l’afflusso che c’era prima, e parlo di tanti anni fa. Da noi vanno molto forti destinazioni come Madrid, Barcellona, Londra, Parigi, ma anche Budapest ad esempio».
Trend positivo per Mantova Travel: «I city break li vendiamo. Ho appena concluso una prenotazione. Va detto che però sono in calo, sia per l’exploit di internet, che per il rischio attentati». Un rischio che diventa un freno, forse impossibile da ignorare. «Si percepisce paura riguardo alle tensioni internazionali. Certo, chi ha sempre viaggiato continua a farlo, chi invece è meno abituato magari è più frenato. Altro limite, per noi che lavoriamo in Puglia, quello della scarsità dei voli diretti verso le grandi capitali europee. Sarebbe necessario un miglioramento in merito», commentano da Josephine Travel di Varuna a Taranto.