Civitatis, Fernández: «L’hi-tech parte dalle persone»
Sì alla tecnologia, ma senza dimenticare il lato umano. Civitatis, la piattaforma online con attività di prenotazione, visite guidate ed escursioni in tutto il mondo, è stata premiata in occasione del Tis – Tourism Innovation Global Summit, che si è tenuto a Siviglia a fine ottobre.
Un premio che viene riconosciuto alle aziende spagnole per essersi distinte nel settore turismo grazie all’apporto tecnologico. Ne abbiamo parlato con Óscar Fernández, responsabile della comunicazione: «Puntiamo molto sulla tecnologia. Abbiamo cento dipendenti che si occupano del settore e dello sviluppo dati. Negli ultimi anni abbiamo dedicato spazi sulla piattaforma dedicati alle adv, come la formula “Buy now, pay later”, e vogliamo continuare a investire per rendere più semplici i processi di prenotazioni dei vari tour ed esperienze. In Italia, inoltre, abbiamo attivato un team locale che affiancherà e supporterà direttamente le agenzie».
Pensate di introdurre anche nuove tecnologie legate alla intelligenza artificiale?
«Abbiamo una opinione chiara sul tema. La tecnologia è utile per garantire procedimenti semplici, indirizzare e rendere più accessibile il nostro database. Ma resta un supporto, pur importante, al nostro team di persone che ogni giorno si impegna per migliorare la qualità e la quantità dei nostri servizi».
Quali sono i prossimi step?
«Crediamo molto nel turismo inclusivo e accessibile, quindi contiamo di inserire sempre più iniziative legate al mondo della disabilità. Abbiamo inoltre in programma di aumentare e diversificare il nostro catalogo con tour ed esperienze nuove. Ad oggi lavoriamo già con 8mila fornitori in tutto il mondo, in molteplici lingue. Per il mercato italiano sappiamo quanto sia importante utilizzare guide e scegliere esperienza in italiano, quindi stiamo attivando anche una vasta azione di scouting per raggiungere nuovi fornitori. Quest’anno siamo stati scelti già da 600mila clienti italiani, ma puntiamo al raddoppio per il 2025, quindi a raggiungere un milione e 200mila».
L’innovazione tech guarda sempre più verso la sostenibilità. Lo credete anche voi?
«Anche per noi è una scommessa che vorremmo vincere. Attraverso la nostra piattaforma cerchiamo di offrire tour e far conoscere non solo le città, le aree e le regioni turistiche ma anche quelle che invece spesso non sono valutate da chi decide di concedersi un viaggio di piacere. Abbiamo diversi esempi di attrazioni che si trovano in zone meno battute dal turismo e che, grazie alla nostra offerta, sono state scelti dai viaggiatori e si sono trasformate in casi di successo. È capitato a un monumento che si trova nei pressi di Valladolid, nel cuore della Spagna, oppure basti pensare ad alcuni tour proposti a Marrakech in Marocco che oggi vengono selezionati da chi usa la nostra piattaforma. È un modo anche questo di combattere l’overtourism e aiutare i piccoli centri e territori a svilupparsi».