«La Clia Cruise Week» ha una portata epocale: per Genova, per l’Italia, per l’Europa. Porterà infatti nel capoluogo ligure il gotha del crocierismo internazionale e tutto quanto vi ruota intorno. Così Pierfrancesco Vago, global chairman Clia, ha presentato l’evento in programma nel capoluogo ligure dall’11 al 14 marzo 2024, organizzato in partnership con Regione Liguria, Comune di Genova, Autorità di Sistema Portuale e Camera di Commercio.
Saranno presenti circa 700 rappresentanti di governi e istituzioni internazionali, e nazionali, esponenti del gotha crocieristico mondiale, oltre a centinaia di fornitori e aziende del comparto, che renderanno Genova, ancora una volta, la capitale europea della crocieristica.
Una settimana in cui, presso il Padiglione Jean Nouvel del Porto Antico di Genova si svolgeranno sia la terza edizione del Clia European Summit che l’inedito Clia Innovation Expo, dedicato alla lunga filiera del comparto. L’industria crocieristica ha una delle catene di fornitura più diversificate d’Europa, con aziende di ogni tipo che spaziano dalla progettazione e costruzione delle navi all’intrattenimento a bordo, dai collegamenti satellitari alle scialuppe di salvataggio, dal food and beverage fino agli equipaggiamenti tecnologici più innovativi. Uno degli obiettivi dell’appuntamento, grazie a centinaia di stand e incontri, è proprio permettere un contatto diretto aziende fornitrici e compagnie.
La settimana dedicata alla crocieristica imprime ulteriore impulso a un settore che sta viaggiando già oggi oltre le aspettative. Per la prima volta nel 2023 il numero di passeggeri movimentati in Italia dovrebbe infatti sfondare quota 13 milioni, con un incremento rispetto al 2019 che potrebbe a segnare anche +15%.
Proprio per l’importanza di Genova come porto leader per le crociere, nonché primario centro della cantieristica e dello sviluppo di tecnologie in ambito marittimo, il summit, dopo l’edizione 2022 e quella in programma nel 2024, prevede uno svolgimento con cadenza biennale.
Vago ha ricordato che «oltre il 90% delle navi da crociera è costruito in Europa, contribuendo in misura significativa allo sviluppo economico del Vecchio Continente dove esiste una filiera industriale, legata alle crociere, particolarmente estesa, diversificata e capillare. L’impatto economico di una nave non si esaurisce solo con la sua realizzazione – che peraltro attiva una ricaduta sull’economia del Paese costruttore pari a 4,5 volte il prezzo della nave – ma prosegue per decenni moltiplicando sul territorio il valore di costruzione della nave stessa. Si concretizza, per esempio, tutte le volte che una nave entra in porto, portando a terra migliaia di crocieristi, che danno così forte impulso al turismo, spendendo in media ognuno circa 150 euro in ogni destinazione. Oltre il 50% dei passeggeri, inoltre, torna a visitare le località negli anni successivi. La ricaduta economica prosegue ogni volta che una nave fa rifornimento di carburante e di cibo, oppure va in cantiere per i lavori. I 60 porti crocieristici italiani registrano, ogni anno, circa 5.000 toccate di navi da crociera».
Infine il global chairman di Clia ha fornito qualche altro numero, per dare l’idea del valore dell’industria crocieristica: «Genera in Europa, ogni anno, una ricaduta economica pari a circa a 60 miliardi. Impiegando in totale circa 500.000 persone. L’Italia registrerà, quest’anno, una movimentazione di oltre 13 milioni di crocieristi, in gran parte internazionali; un nuovo record, anche rispetto ai livelli pre Covid. Ed è il Paese europeo che beneficia in misura maggiore del settore crociere. Il giro d’affari è pari circa 15 miliardi di euro, oltre il doppio di quello della Germania che è di 6,6 miliardi e il quadruplo della Francia, 3,7 miliardi). Il settore delle crociere assicura nel Paese circa 125.000 posti di lavoro, tra diretti e indiretti».