by Maria Grazia Casella | 16 Giugno 2022 12:24
Sostenibilità, decarbonizzazione, nuove tecnologie e potenziamento delle infrastrutture portuali. Sono le sfide che si trova ad affrontare l’industria crocieristica nella nuova fase di sviluppo post-pandemia, di cui hanno discusso i leader del settore riuniti a Genova per il Clia European Summit, la prima conferenza europea organizzata dalla Cruise Lines International Association.
Un evento che è stato l’occasione per avanzare a governi e autorità nazionali ed europee richieste concrete per favorire un approccio sostenibile a beneficio del futuro delle crociere, da parte di un’industria da tempo avviata lungo il percorso per diventare una delle forme di turismo più green al mondo.
Tra il 2022 e il 2027 sono in arrivo a livello globale 78 navi di nuova generazione sempre più sostenibili, per un investimento complessivo da parte delle compagnie pari a 47 miliardi di euro, che avrà una ricaduta economica superiore a 200 miliardi sull’economia continentale, visto che il 93% di esse viene costruito in Europa. Tuttavia, a fronte di un tale dispiegamento di mezzi, spesso non corrisponde un’adeguata collaborazione, anche in termini di investimenti, da parte dei porti e delle autorità.
«L’industria crocieristica condivide una visione comune con i governi europei – ha affermato Pierfrancesco Vago, global chairman Clia – È la visione per una Blue Economy pienamente sostenibile. Supportiamo sia gli obiettivi di lungo termine del Green Deal Europeo, sia quelli di più breve termine del Fit for 55, che prevedono una riduzione del 55% delle emissioni di Co2 entro il 2030. L’acquisto, il finanziamento e la gestione delle navi da crociera dovrebbero pertanto essere considerate a tutti gli effetti parte integrante dei programmi di finanza sostenibile in Europa. Se questo non avvenisse, verrebbe messa a repentaglio la cantieristica europea, con ripercussioni negative su migliaia di posti di lavoro e il serio rischio di perdere la leadership in questo settore».
In particolare, le compagnie di navigazione chiedono che le autorità definiscano una strategia chiara e uniforme per la decarbonizzazione dello shipping, infrastrutture adeguate e pienamente accessibili e, non ultimo, incentivi finalizzati allo sviluppo di carburanti green.
Dal canto suo, Marie-Caroline Laurent, direttore generale Clia Europe, ha evidenziato che «le compagnie hanno da tempo adottato robuste misure nella transizione ecologica. L’industria crocieristica è all’avanguardia, promotrice di innovazione e offre un contributo fondamentale all’Unione Europea nel delicato cammino verso la decarbonizzazione. È tuttavia essenziale disporre quanto prima un quadro legislativo più chiaro e coerente per promuovere gli investimenti e le innovazioni che saranno indispensabili al settore per raggiungere gli obiettivi 2030 stabiliti sia dal “Fit for 55” che dai nostri target per il 2050».
Numerosi progetti finalizzati all’individuazione di nuovi carburanti come il metanolo, i biofuel, l’idrogeno e i fuel sintetici sono in fase ancora sperimentale e necessitano quindi di finanziamenti pubblici per trasformarle in ricerche su larga scala. Magari, si propone, investendo in questi progetti le risorse raccolte, a partire dal 2023, grazie agli Emissions Trading System europei.
Per contro, molte navi sono predisposte, ormai da anni, per l’utilizzo dell’elettricità in banchina, una soluzione in grado di ridurre in maniera significativa le emissioni durante le soste nei porti.
«Purtroppo, però – ha commentato in proposito Laurent – al momento solo pochi terminal crociere in tutta Europa dispongono di questa tecnologia. Per questo chiediamo ai governi di investire maggiormente in infrastrutture che definirei abilitanti nella sostenibilità e nello sviluppo di carburanti alternativi». Laurent ha poi concluso che le compagnie continueranno a impegnarsi in Europa e che il settore ha l’obiettivo di diventare la forma di turismo più sostenibile, anche per ciò che riguarda le destinazioni di approdo, di ridurre le emissioni in mare e nei porti e di attuare pienamente i principi dell’economia circolare per la gestione dei rifiuti.
Sulla stessa lunghezza d’onda anche Francesco Galietti, direttore Clia Italia, che oltre a prevedere già nel 2023 un ritorno ai livelli pre-pandemia, quando l’impatto economico del settore in Europa era di quasi 58 miliardi di euro e garantiva circa 400 mila posti di lavoro, ha aggiunto che «la ripartenza post Covid è green e noi ci stiamo reinventando dopo questa pandemia, ma siamo convinti che l’economia del futuro sarà obbligatoriamente improntata alla transizione ecologica e che il turismo debba essere sempre più sostenibile».
Per quanto riguarda l’Italia, Vago ha manifestato di sentire «la mancanza di un interlocutore politico unico, dedicato a seguire tutte le politiche del mare. Continua a esservi una sottovalutazione dell’importanza e del ruolo della Blue Economy, nonostante il suo impatto estremamente rilevante sul turismo e sull’economia in generale. Non sempre vi è un confronto costante e costruttivo con l’industria marittima, a fronte invece del prevalere di un’impostazione sovente troppo ideologica e non supportata da soluzioni tecniche né da visione innovativa.”
Anche nel nostro Paese è significativo il caso dell’elettrificazione delle banchine. Il governo, ha rimarcato Vago, ha stanziato notevoli risorse, ma le progettazioni vanno a rilento, la fornitura di energia è insufficiente e non si prevede di avere infrastrutture adeguate prima del 2030. Allo stato attuale, c’è il rischio che i tempi previsti dal Pnrr non vengano rispettati.
Un caso a parte sarebbe proprio Genova, che ha ospitato questa prima edizione del Clia European Summit, che ha fatto della Blue Economy la sua stessa ragion d’essere e per la quale la crocieristica è da sempre un settore fondamentale. Rappresentata dal neo-rieletto sindaco Marco Bucci, la città ligure si è candidata a diventare un “homeport coi fiocchi”, con investimenti portuali, potenziamento della supply-chain, finanziamenti per 70 milioni per una teleferica che collegherà il porto con i forti, offrendo nuove esperienze culturali ai crocieristi. E anche per questo è stata scelta da Clia per ospitare la prima fiera dell’industria crocieristica che si terrà nel 2024.
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