by Claudia Ceci | 23 Aprile 2020 10:25
Tra i protagonisti del settore che più di ogni altro è stato fermato dal virus, il numero 1 di Club Med, Henri Giscard d’Estaing, immagina quale sarà il futuro del turismo e in un’intervista rilasciata al quotidiano La Stampa per i 70 anni di vita del tour operator. Il manager parla di quella che per lui sarà «una nuova normalità» e di come in prima battuta la ripresa sarà lenta, graduale e per quest’anno legata al «turismo di prossimità».
Un momento di sicuro nuovo e inaspettato anche per chi lavora da decenni nel settore. «Abbiamo maturato purtroppo una lunga esperienza di emergenze, ma stavolta è la prima che il mondo intero è agli arresti – dice il presidente di Club Med – Da principio ripartiremo con vacanze di prossimità e poi dalla fine dell’anno potremo vedere i primi segnali di turismo internazionale».
Presto per fare previsioni sul medio e lungo termine, ma Giscard d’Estaing immagina si vivrà una nuova normalità. «Un modo di vivere diverso da quello precedente ma che diventerà a sua volta la normalità – spiega – Penso che psicologicamente ci sarà un nuovo stato d’animo. Questo modificherà i nostri comportamenti, aumenterà il nostro livello di prudenza, si penserà che bisogna sempre essere pronti a qualsiasi evento imprevedibile».
L’altro lato della medaglia potrebbe essere un inno alla vita. «Ci renderemo conto che, visto che la vita è incerta, bisogna godersi ogni attimo. È in qualche modo lo stato d’animo di 70 anni fa, che si è instaurato dopo la Seconda guerra mondiale: una formidabile voglia di gioia e di spensieratezza dopo un periodo tanto terribile», aggiunge.
Nel frattempo Club Med ha riaperto alcune strutture in Cina, in particolare: Anji, vicino Shanghai, e Yanquing, nei pressi di Pechino. Era già stato riaperto anche il sito di Atlantis, a Sanya, nel sud del Paese. Ovviamente si tratta di riaperture che prevedono «misure sanitarie molto rigorose, ma le prime indicazioni che ci arrivano dal mercato in termini di volume di prenotazioni e di soddisfazione del cliente mostrano che c’è una grande voglia, dopo l’isolamento, di tornare a godere delle proprie vacanze accettando al tempo stesso i nuovi vincoli imposti da queste circostanze eccezionali».
Per quanto riguarda le strutture e i resort del tour operator in tutto il mondo, la speranza è che molti possano riaprire quest’estate, ma la decisione sarà legata alla situazione dei singoli Paesi e la ripresa sarà graduale e non avverrà in contemporanea dappertutto.
«Ci aspettiamo in una prima fase che il turismo sarà “regionale”, come sta avvenendo in Cina – commenta Giscard d’Estaing – In Europa i turisti proverranno da altri Paesi dell’Unione o dello spazio Schengen, con un uptrend che riguarderà destinazioni che potranno garantire grandi spazi, livelli di sicurezza più adeguati e i più bei paesaggi».
Infine l’Italia, dove il presidente di Club Med sottolinea la «fortuna di avere prodotti diversi che rispondono alle diverse esigenze di turismo che stanno emergendo: Pragelato sulle Alpi, che offre grandi spazi e attività all’aria aperta e Cefalù, in Sicilia, che permette un turismo culturale alla scoperta di una delle regioni più belle del mondo».
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