by Giorgio Maggi | 26 Luglio 2019 7:00
Fino a 600 euro in caso di cancellazioni o ritardi nelle coincidenze. Secondo quanto ha stabilito la settimana scorsa la Corte europea di Giustizia, da ora in poi le compagnie europee saranno obbligate a rimborsare i passeggeri anche per gli imprevisti sui voli operati al di fuori del vecchio continente.
In particolare, secondo quanto si legge nella sentenza, i rimborsi saranno dovuti non solo nel caso in cui i voli in connessione subiscano ritardi superiori alle tre ore, ma anche qualora tali ritardi siano causati da un’altra compagnia extra-Ue, come nel caso di voli combinati operati da vettori appartenenti a una stessa alleanza o legati tra loro da accordi di codeshare. In passato, invece, l’obbligo del rimborso scattava soltanto per i voli in partenza o in arrivo in Europa.
La sentenza della Corte europea di Giustizia, trae la sua origine da un caso in cui 11 passeggeri che avevano prenotato un volo Praga-Bangkok via Abu Dhabi con Czech Airlines e hanno subìto un ritardo di oltre otto ore nell’aeroporto del Golfo provocato dalla compagnia araba partner. Per questo motivo, la Corte lussemburghese ha stabilito che a pagare il rimborso sarà il vettore ceco, che pure aveva portato i suoi viaggiatori in perfetto orario ad Abu Dhabi.
«Crediamo che questa decisione rappresenterà un significativo cambiamento per i diritti dei viaggiatori europei – ha detto Christian Nielsen, chief legal officer di AirHelp – Per la prima volta si afferma il principio per cui una compagnia aerea è ritenuta responsabile anche per colpa degli errori di un’altra. A questo punto, ci aspettiamo che molte compagnie si oppangano a questa sentenza».
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