Colpo di Stato in Siria: warning della Farnesina
Sono sconsigliati i viaggi a qualsiasi titolo in Siria. A Damasco è stato annunciato un coprifuoco dalle ore 16.00 alle ore 5.00. Gli aeroporti di Damasco e di Aleppo non sono operativi e sono al momento interrotti i valichi con la Giordania e con il Libano. Per segnalazioni urgenti: ambasciata a Damasco tel. +963 992550555; Unità di Crisi tel. +39.0636225. Questo l’avviso del Ministero degli Esteri italiano pubblicato sul sito Viaggiare Sicuri dopo il colpo di Stato di domenica 8 dicembre che ha messo fine al governo del Paese arabo guidato da cinquant’anni dalla famiglia Assad.
La Siria è ora in mano ai ribelli jihadisti, accolti da una folla festante, guidati da Hayat Tahrir al-Sham, e il presidente Bashar al-Assad è fuggito in Russia, mentre il premier Jalili si è detto disposto a collaborare per un governo di transizione.
Un colpo di Stato preparato già fin dal 27 novembre scorso quando il gruppo dei jihadisti ha cominciato ad attraversare il territorio controllato dal governo e alla fine è riuscito ad entrare nella capitale Damasco.
Il golpe di domenica segue quello, tentato e fallito, del 2018, quando le truppe siriane erano riuscite a reagire e a riconquistato aree alla periferia della capitale, dopo un assedio durato anni da parte dei ribelli.
Subito dopo la presa di Damasco, gli insorti hanno annunciato di essere entrati nella famigerata prigione militare di Saydnaya, a nord della capitale, e di aver liberato migliaia di prigionieri detenuti perché in opposizione con il governo.
«Al momento non ci sono preoccupazioni, per i cittadini italiani in Siria». Lo ha affermato il ministro degli Esteri Antonio Tajani, come riporta l’Ansa, sottolineando che sono circa 300 gli italiani che vivono in Siria.
«Alcuni sono riusciti a lasciare il Paese. Comunque tutti sono in contatto con la nostra Ambasciata a Damasco. La situazione dei nostri concittadini è sotto controllo». Il ministro ha poi aggiunti che l’ambasciata è pronta a organizzare evacuazioni e il governo farà il necessario, sia per conto proprio che con l’Onu, per l’uscita in sicurezza dei cittadini.