Ponti d’oro per il comparto turistico, ma anche per le tasche degli italiani, secondo le stime di Confcommercio con l’Osservatorio turismo elaborato da Swg. Con quasi 16 milioni di partenze tra il 25 aprile e il 1° maggio – di cui 1 milione per viaggi con 6 pernottamenti o più a destinazione, unendo le due festività – gli italiani non mancano l’appuntamento con la primavera e i suoi ponti, spendendo complessivamente circa 5,5 miliardi di euro.
Se poi il meteo si stabilizzasse, in particolare per quel 30% circa che punta alle località balneari, i valori potrebbero crescere ulteriormente, sfiorando i 20 milioni di partenze per circa 6 miliardi in termini di spesa. Resta maggioritaria, nel panorama complessivo dei due ponti, la scelta di strutture turistico ricettive per i pernottamenti a destinazione: tra il 55% e il 60% a seconda del periodo preso in considerazione, anche se, per quello del 1° maggio, raddoppia la percentuale di coloro che optano per affitti brevi (dal 6% al 12%).
L’Osservatorio rileva pure come la Festa della Liberazione, cadendo di giovedì, ha generato viaggi seppur brevi o spostamenti per oltre 9 milioni di italiani, circa un milione in più dello scorso anno, confermando quindi la buona performance della domanda interna di turismo che, da febbraio, sembra avere superato la fase di “stanca” che l’aveva contraddistinta per buona parte del secondo semestre del 2023.
DESTINAZIONI: TRA BORGHI E UN ASSAGGIO DI MARE
Abbastanza concentrata la scelta delle destinazioni: il 31% opta per località della costa e un ulteriore 31% punta invece a borghi e città d’arte, mentre un italiano su 10 preferisce la montagna. Ma soprattutto, nel confronto con lo stesso periodo del 2023, sale di ben 6 punti percentuali la schiera di coloro che si spingono al di fuori della propria regione, restando comunque in Italia (il 47%) o andando all’estero (17%).
Risulta in aumento anche la permanenza media a destinazione, con 3 italiani su 10 che programmano viaggi di 4 giorni o più, un terzo dei quali unirà i due ponti restando oltre 6 giorni a destinazione. Meno entusiastico l’approccio alle previsioni di budget, che, in termini di spesa media pro capite, resta in linea con quello dello scorso anno, ovvero 320 euro.
MENO PARTENZE PER IL PRIMO MAGGIO
Positive anche le previsioni per il ponte del primo maggio, con quasi 7,5 milioni di italiani in viaggio, un milione dei quali però, come detto, in vacanza già dal 25 aprile. Qui pesa di più, almeno per il momento, la variabile delle condizioni meteo: un’incertezza che si riversa sulla scelta delle destinazioni, con quelle balneari che scendono lievemente, passando al 26%, mentre borghi e città d’arte totalizzano complessivamente un 22%, vale a dire 9 punti in meno del ponte della Liberazione.
Terza tipologia di destinazione, le località di campagna, con una componente rilevante di seconde case, che realizza il 14% delle preferenze. Stabile la montagna. Anche in questo caso aumenta, rispetto all’anno scorso, il raggio di spostamento degli italiani in viaggio: si riduce infatti di 12 punti percentuali (dal 51% al 39%) la quota di chi resterà vicino a casa o, comunque, nella propria regione, e aumenta di 14% quella di chi si recherà all’estero. Si riduce, invece, da 340 a 310 euro la spesa media pro capite ipotizzata come budget.
FEDERCONSUMATORI: PONTI A PREZZI ALTISSIMI, RINCARI INACCETTABILI
Ma è proprio sui budget che Federconsumatori accende i riflettori, denunciando una serie pesanti rincari: secondo il suo Osservatorio nazionale, le differenze di costo rispetto a una qualunque settimana di maggio sono davvero rilevanti, che a conti fatti peseranno sulle scelte dei cittadini e incideranno sull’andamento dell’intero comparto turistico. Per chi ha scelto di partire per il ponte del 25 aprile, il rincaro medio sui voli nazionali è del +116% e arriva addirittura al +120% per quelli verso le capitali europee. Non va meglio per chi sceglie di viaggiare in pullman (+48%) e in treno (+28%). Più contenuti, invece, risultano i rincari degli hotel (+5%) e dei ristoranti (+4%).
Per chi parte in occasione del 1° maggio, l’aumento per i voli nazionali si attesta al +58% e si registra un rincaro del +14% riguardo al costo medio verso le capitali europee. Per chi viaggia in pullman l’aumento è del +22%, mentre si ferma al +4% per chi sceglie il treno. Anche in questo caso si rivelano meno esosi, ma comunque degni di nota, i rincari degli hotel (+4%) e dei ristoranti (+6%).
Infine, chi partirà in auto dovrà fare i conti con i costi alle stelle dei carburanti, che nella stagione estiva saranno aggravati anche dagli aumenti del Telepass. Alla luce di tutti questi rincari, la maggior parte delle famiglie in partenza cercherà di contenere le spese, optando per soggiorni presso amici o parenti, pranzi in agriturismi, pic nic e soluzioni di trasposto low cost (condivisione di passaggi auto, pullman o prenotando con largo anticipo il proprio biglietto).