Il green pass è un primo passo, ma non basta. L’industria ricettiva italiana vede ancora distante il ritorno alla normalità «La firma di questa mattina è un passo importante che ci auguriamo possa tradursi rapidamente in un ritorno dei turisti provenienti dall’estero», afferma Maria Carmela Colaiacovo, vice presidente di Confindustria Alberghi.
«Dopo un fermo così lungo – prosegue – le nostre aziende hanno bisogno di recuperare a pieno le presenze, la ripresa del turismo domestico da sola non può bastare. Per l’Italia la clientela internazionale è fondamentale, parliamo di viaggiatori che nel 2019 hanno rappresentato oltre il 50% delle presenze nel nostro Paese e una quota ancora maggiore in termini di ricavi per le imprese del settore e per i territori».
Il green pass, aggiunge Colaiacovo, «è un primo passo in avanti che permette quanto meno la presenza dei turisti europei, sperando che al più presto ci siano le condizioni per aprire anche a cittadini extra Ue. Resta comunque una condizione complessa per il settore, siamo ancora lontani dal ritorno alla normalità e servirà molto tempo – e un supporto robusto del governo – per recuperare un equilibrio economico dopo i lunghi mesi di questa drammatica crisi».