by Redazione | 12 Settembre 2018 11:44
Giudicato positivo da Confindustria Alberghi l’impegno – ribadito dal ministro Centinaio in un’intervista pubblicata su Il Sole 24 Ore – per una rapida definizione di un modello di regole da applicare a Airbnb e più in generale agli affitti brevi, è un segnale importante per le imprese del settore e per i cittadini. L’esigenza di tutelare territorio e comunità a fronte della crescita esponenziale di questo fenomeno sta attraversando tutti i Paesi e sono molti a correre ai ripari.
«La proposta del ministro Centinaio dell’obbligo di un codice identificativo che legittimi l’attività può rispondere bene all’esigenza di non bloccare una tipologia di offerta che ha una sua quota di mercato – commenta Giorgio Palmucci, presidente di Confindustria Alberghi – e nel contempo monitorare e contrastare i fenomeni speculativi, che hanno trasformato la spontaneità dell’home sharing in organizzazioni complesse, che gestiscono una sequela di appartamenti vuoti a disposizione dei turisti e che hanno ben poco dell’esperienza immersiva nella realtà locale che loro si aspettano».
Un esigenza di tutela, secondo i vertici di Confindustria Alberghi, sentita non solo dagli operatori del settore, ma anche da quei cittadini che stanno assistendo alla trasformazione dei nostri centri soggetti a un rapido spopolamento che colpisce proprio quel way of life che costituisce una delle maggiori attrazioni del nostro Paese.
“Una regolamentazione del fenomeno, che anno dopo anno ha visto aumentare il proprio impatto – prosegue la nota dell’organismo di Confindustria che rappresenta parte dell’hôtellerie italiana – è ormai imprescindibile, come dimostrano anche le scelte già effettuate all’estero da altre città e altri Paesi che hanno avviato un processo di regolamentazione volto a riportare gli affitti brevi nell’alveo della sostenibilità sociale ed economica dei territori. In questo quadro rientra l’altra direttrice di intervento annunciata dal ministro, che mira alla definizione ed equa applicazione di una tassazione che, al pari delle altre attività economiche, restituisca alla collettività parte del valore che il territorio stesso genera. Un passaggio importante che dal combinato disposto dei due elementi (identificazione dell’attività e definizione di un equo sistema di tassazione) mira a superare l’attuale impasse per cui i provvedimenti emanati dal precedente governo sono rimasti in molta parte disattesi o, come accade in materia di imposta di soggiorno, sono ridotti a un atto poco più che volontaristico da parte di Airbnb”.
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