by Redazione | 14 Maggio 2024 12:31
Prima in Europa e seconda nel mondo dietro gli Stati Uniti. L’Italia conquista la vetta continentale del turismo congressuale e in cinque anni passa dal sesto al primo posto per numero di eventi ospitati nel 2023, secondo il report annuale di Icca (International Congress and Convention Association).
L’Italia ha superato la Spagna, seguono Francia, Germania e Regno Unito. Secondo nel 2022, il nostro è l’unico Paese tra i primi in classifica che ha aumentato il numero dei congressi rispetto a due anni fa, mentre gli altri hanno diminuito gli eventi o mantenuto la stessa cifra. Inoltre, vanta il maggior numero di città nella top 100 mondiale, ben 7, una in più rispetto al 2023. Spicca Roma, settima, per la prima volta tra le top 10, con ben 40 congressi in più rispetto al 2023. 29° posto per Milano, 47° Bologna, 60° Firenze, 66° Napoli, 78° Torino, 84° Venezia, new entry rispetto all’anno scorso.
«Risultati come questo non arrivano mai per caso – sottolinea il ministro del Turismo, Daniela Santanchè – sono il frutto dell’impegno delle imprese e degli operatori, del gioco di squadra con il governo e il ministero e della rinnovata credibilità internazionale dell’Italia, meta sempre più ambita anche per i congressi internazionali. Un traguardo che dimostra come, attraverso strategie mirate e progetti innovativi, l’Italia possa crescere e risultare sempre più attrattiva, a 360 gradi»
«Questo è un risultato storico per il settore e il Paese – osserva Carlotta Ferrari, presidente di Convention Bureau Italia – Merito di strategie coordinate di alta qualità come il nostro Italian Knowledge Leaders, il programma che valorizza le eccellenze italiane in ambito accademico, medico, culturale e scientifico, coinvolgendole nel mercato dei convegni internazionali. Il nostro è un Paese europeo che più di ogni altro sta accrescendo la propria influenza all’interno delle associazioni internazionali: +86 board members rispetto al 2022».
«L’approccio unitario e la visione condivisa hanno permesso all’Italia di riscattarsi dalle difficoltà passate – nota Tobia Salvadori, direttore di Convention Bureau Italia – posizionandosi come leader nell’industria congressuale globale. La capacità di adattarsi e innovare, mantenendo al contempo un legame saldo con il ricco patrimonio culturale e storico, ha reso l’Italia una meta irresistibile per il turismo congressuale e accademico, consolidando il suo ruolo di faro nel panorama internazionale».
“Non dimentichiamoci – continua Salvadori – che quello congressuale è un turismo di alta qualità che porta grandi benefici all’Italia, sia materiali che immateriali, dall’occupazione alla promozione del territorio, dalla destagionalizzazione all’incremento del prestigio, dallo scambio di conoscenze e ricerca al networking e le possibilità di affari. Tutte le statistiche dimostrano che il nostro è un turismo che fa bene al Paese. Un contributo decisivo è venuto dal Mitur, che ha riconosciuto il valore del progetto e ne ha sostenuto lo sviluppo».
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