Congressuale e shopping, le affinità secondo Confturismo
È sempre più forte la correlazione tra turismo congressuale e shopping: il 15% dei viaggiatori congressisti, infatti, spende in shopping mediamente 25 euro per ciascuno dei giorni di permanenza in loco, contro i 38 euro spesi dai vacanzieri puri. Ma la spesa probabilmente sarebbe anche maggiore considerato che il 44% di loro afferma che avrebbe gradito ricevere informazioni sui luoghi dello shopping direttamente nella sede dell’evento congressuale a cui partecipava, se non addirittura prima di partire.
È quanto emerge dall’indagine Confturismo-Risposte Turismo sulle correlazioni tra il turismo congressuale e lo shopping. Interessante la parte dedicata alle modalità d’acquisto ed in particolare ai prodotti maggiormente preferiti nello shopping dei congressisti: il 31% predilige abbigliamento e accessori, seguono prodotti di gastronomia locale (13,9%) e cosmetica e profumeria (13,4%), mentre a seguire figurano l’elettronica (9,3%), i giocattoli (8%), i libri e guide (7,4%) e fanalino di coda gli immancabili souvenir (3,7%).
L’indagine poi premia Milano, fra i luoghi oggetto della rilevazione, che il 90% del campione consiglierebbe ad altri per uno shopping interessante, candidandosi anche, nel 70% dei casi, per un nuovo viaggio nella capitale lombarda dedicato proprio al tema degli acquisti. Al secondo posto tra le mete congressuali dove scatta una forte correlazione con lo shopping figura Firenze.
E tra i servizi legati allo shopping richiesti dai congressisti, oltre alle info in loco sui punti d’interesse per l’acquisto, spiccano i servizi navetta per gli outlet center, il deposito bagagli in città e la spedizione degli acquisti fatti per non dover affrontare il disagio di bagagli supplementari da imbarcare.