L’Italia fa sistema nel turismo. O almeno ci prova. Per la prima volta, a Palazzo Chigi, è stato convocato giovedì pomeriggio un vero e proprio tavolo sul settore, premessa al primo meeting nazionale in programma il 13 e 14 settembre a Ferrara. Presenti, al fianco del premier Giuseppe Conte, il ministro del Mipaaft Gian Marco Centinaio, oltre ai colleghi del Mibac Alberto Bonisoli, degli Esteri Enzo Moavero Milanesi, per il Sud Barbara Lezzi, per gli Affari regionali Erika Stefani. E non solo. Hanno preso parte alla riunione anche il presidente dell’Enit Giorgio Palmucci, l’amministratore delegato di Fs Gianfranco Battisti e il presidente dell’Aci Saverio Sticchi Damiani.
La mission di Conte? «Avere una visione di insieme della nostra offerta turistica e rafforzare la programmazione in quest’ambito, vera e propria eccellenza mondiale».
Da qui l’idea, per certi versi inattesa, di lanciare un piano articolato per il settore: il Progetto Turismi, al plurale, il cui obiettivo – peraltro dichiarato nella legge delega in via di approvazione al Senato – è valorizzare la «varietà di esperienze turistiche» che caratterizzano l’Italia.
Sulla stessa linea un altro progetto, totalmente online, a firma Centinaio-Palmucci: «Una grande piattaforma digitale che conterrà tutte le offerte integrate di percorsi turistici che la nostra Penisola è in grado di offrire, dal cicloturismo a quello alpino, dal turismo dolce ai percorsi enogastronomici e molto altro ancora», anticipa il primo ministro.
Sullo sfondo, lo sviluppo del trasporto intermodale «per offrire servizi sempre più integrati, facilitare e potenziare i collegamenti, ad esempio, tra i principali aeroporti e le città, e diminuire le distanze che separano le nostre bellezze paesaggistiche, culturali e architettoniche».
«Contestualmente – prosegue Conte – stiamo portando avanti e attuando i Contratti istituzionali di sviluppo (i primi in Puglia, Molise, Basilicata, Sardegna e Calabria) dedicati al recupero dei borghi antichi, alla valorizzazione dei percorsi enogastronomici, dei cammini religiosi, dei paesaggi naturali, delle tradizioni storiche».
Il Paese, secondo il premier, «ha tutte le potenzialità di intercettare nuovi milioni di turisti, da tutto il mondo. Vogliamo farlo, dobbiamo farlo. Il brand Italia merita di essere ai vertici del turismo mondiale».
Grande attenzione, a quanto si apprende, è prestata ai mercati emergenti e dalle grandi potenzialità. In modo particolare a quello asiatico, anche in vista dell’Anno della cultura e del turismo Italia-Cina previsto per il 2020.