Ebitda in pareggio nel primo semestre 2017, è questo il primo obiettivo che i tre commissari Alitalia pare siano riusciti a raggiungere. La notizia arriva direttamente da uno dei tre, Stefano Paleari – che dallo scorso aprile gestisce l’amministrazione straordinaria dell’ex vettore di bandiera assieme a Luigi Gubitosi ed Enrico Laghi – in una lunga intervista rilasciata a Il Sole 24 Ore.
Un primo bilancio della triade, quindi, sembra essere il raggiungimento del pareggio dell’Ebitda nel primo semestre 2017 , mentre per il prozio anno la dotazione finanziaria di Alitali sarà di circa 800 milioni di euro (cifra di poco inferiore al prestito ponte ricevuto).
Crescono anche i ricavi, secondo Paleari, grazie a un taglio netto di circa 130 milioni di euro di costi operativi su base annua.«Abbiamo già rinegoziato i contratti derivati sul carburante portandoli a valore di mercato oltre ad aver eliminato i livelli manageriali, che dai precedenti 15 sono scesi a 9». prosegue il commissario.
Multimodalità e integrazione tra treni veloci e aviazione: Stefano Paleari racconta la sua ricetta per far ripartire tutto il trasporto italiano e renderlo più competitivo. Ma è necessario fare i conti con i costi. Al giornale economico il commissario sottolinea come Alitalia sostenga costi esterni di assoluto rilievo. «La compagnia versa 7,5 milioni di euro l’anno dal suo fatturato all’amministrazione di Roma Capitale, pari a un euro per ogni passeggero partente, paga una “tassa sul rumore” di 5,5 milioni di euro l’anno e oltre 200 milioni di euro all’aeroporto di Fiumicino».
Sulla notizia dell’interessamento del fondo Cerberus, invece, Paleari non si sbilancia considerando la volontà del governo (e dell’amministrazione straordinaria) di scegliere un compratore «con un forte e sostenibile piano industriale, una visione di lungo periodo e un’offerta adeguata al valore che può creare Alitalia».