Contributi Fri-Tur, domande al via. Ma gli hotel si lamentano
È sulla rampa di lancio la nuova versione di Fri-Tur, l’agevolazione del Pnrr dedicata alle imprese del settore turistico. Le domande potranno essere inviate dal 1° al 31 luglio tramite apposita piattaforma di Invitalia. Il ministero del Turismo ha pubblicato il nuovo avviso per la partecipazione con tutte le indicazioni operative.
Le Pmi del settore potranno dunque fare apposita domanda per ottenere contributi e finanziamenti per investimenti medio-grandi finalizzati a migliorare i servizi di ospitalità e a potenziare le strutture per favorire la digitalizzazione e la sostenibilità ambientale.
Si tratta infatti dell’agevolazione prevista dal Pnrr, promossa dal ministero del Turismo e gestita da Invitalia. A disciplinare la nuova edizione è l’avviso n. 13142 del ministero pubblicato l’11 maggio scorso con le istruzioni per la partecipazione e le modalità di domanda. L’obiettivo della misura è il miglioramento dei servizi di ospitalità e il potenziamento delle strutture ricettive, anche grazie al sostegno degli investimenti nel settore fieristico, in ottica di sostenibilità ambientale e digitalizzazione.
Ma anche se la stessa ministra del Turismo, Daniela Santanchè, ha enfatizzato questo strumento in occasione dell’assemblea di Federalberghi a Viareggio, la vecchia versione del fondo rotativo ha fatto registrare alcuni flop documentati dalle testimonianze di albergatori che a tutt’oggi non hanno visto un euro, pur sacrificando gran parte delle loro risorse economiche personali, come nel caso di Antonella De Gregorio, proprietaria dell’Hotel Mozart e dell’Urban Garden di Roma; quest’ultimo albergo, nel 2022 aveva chiesto contributi e finanziamenti per ampliare e qualificare la struttura con un progetto green.
E qui comincia la sua “via crucis”: «Ho partecipato al click day nel marzo del 2023 in possesso della delibera della banca come richiesto dall’iter – ha raccontato l’imprenditrice – La nostra posizione era la 14ªsu base nazionale, quindi eravamo come si dice in pole position. Un progetto del valore di 900mila euro, di cui 200mila anticipati da me, 100mila a fondo perduto, 300mila con la garanzia di Cassa Depositi e Prestiti a tasso agevolato e 300mila a tasso normale. Da quel marzo fino a settembre 2023 silenzio assoluto. Nel frattempo, rassicurata dai consulenti, ho aperto il cantiere. Ma di fatto l’investimento l’ho fatto solo io, perché ho anticipato i 200mila euro, continuo a pagare la locazione, ho pagato gli oneri e i vari consulenti e mi ritrovo zero contributi e sostegni . Tutto questo nonostante le sollecitazioni fatte dallo stesso ministero del Turismo. È iniziato un rimpallo di richieste e rendicontazioni con perizie prima inviate a Invitalia, poi reinviate alla banca e ancora al ministero. Con la beffa della banca che si è vantata sui media di aver erogato centinaia di migliaia di euro alla mia struttura; soldi che io non ho mai visto. Purtroppo la mia storia è la riprova che se non c’è la certezza nei tempi burocratici, questi strumenti messi a disposizione funzionano poco e male».