Gettate le basi per il Convention Bureau di Roma e del Lazio. Grazie all’impegno di Confesercenti, Federalberghi–Confcommercio Roma, Federcongressi&eventi e Unindustria, dopo una prima fase di approfondimento e di studio della materia, si è arrivati a finalizzare questo strumento per il rilancio competitivo di Roma Capitale e della Regione Lazio in uno dei settori a più alto sviluppo economico ed occupazionale.
Il turismo congressuale rappresenta infatti una delle componenti a maggior valore aggiunto nella filiera turistica: la spesa media giornaliera per congressista è di 652 dollari (Icca, 2016) e la permanenza media è di 3,67 giorni. Inoltre favorisce la destagionalizzazione, valorizza le aree urbane spesso fuori dai circuiti turistici tradizionali riqualificandole e contribuisce alla valorizzazione dell’immagine del territorio.
Il Convention Bureau vuole innanzitutto supportare tutti gli operatori della meeting industry per l’acquisizione e la migliore realizzazione dei grandi eventi che la città di Roma ambisce ad ospitare, ponendosi come punto di riferimento nella promozione delle strutture e dei servizi del territorio e nel favorire il dialogo tra i soggetti pubblici e privati coinvolti. Negli ultimi anni Roma ha perso competitività nella classifica mondiale del turismo congressuale, scivolando al 20° posto.
Uno dei primi obiettivi che le quattro associazioni si pongono è quello di portare Roma nelle prime 10 posizioni e competere con le altre capitali europee, come Parigi, Londra e Madrid. La centralità della Capitale nel settore turistico è evidente nei 5,6 miliardi di spesa in arrivi stranieri nel 2016 e nella pluralità di offerta che nessun altro territorio può vantare.
Il progetto, che nasce e si svilupperà con fondi privati, è stato condiviso fin dal primo momento con Roma Capitale e Regione Lazio, e vedrà la sua vera nascita entro il mese di giugno con la stipula dell’atto costitutivo.