Convention Maavi, Montanucci:
«Fronte unito con i t.o.»
Una convention a Cervinia, nel riqualificato resort Valtur, per certificare una presenza sempre più significativa, sia nel mondo associativo, che in quello della distribuzione turistica: questa la formula dell’evento Maavi e Faro Group che ha visto convogliare nella famosa località di montagna oltre 70 agenti di viaggi provenienti da diverse regioni italiane, dalla Puglia all’Emilia Romagna, dal Lazio all’Abruzzo con la partecipazione di tanti sponsor, che sono poi altrettanti nomi di primo piano tra fornitori di servizi e prodotti come Idee per Viaggiare, Msc Crociere, Ota Viaggi, la stessa Valtur, Glamour T.O., Tour 2000, Go World. E ancora: Master Explorer, Insurance Travel, Frigo Assicurazioni, Palladium Hotel Group, RS, Mama Tours, Dirittodivolo.it.
Maavi, associazione di adv nata in pandemia sotto il cappello di Conflavoro Pmi, conta oggi oltre 1.500 associati. Cosa che nel 2023 non rappresenta né un traguardo, né un punto di partenza, ma, come ci dice la presidente Enrica Montanucci, «un consolidamento, una vera e propria crescita che ci sta aiutando molto nell’interlocuzione con le istituzioni, a partire dal ministero del Turismo. Un percorso svolto non isolatamente, ma insieme ad Astoi, Assoviaggi e Aidit, che hanno compreso l’importanza di fare fronte unico per tutte le priorità del settore».
«Proprio nei giorni scorsi – racconta – abbiamo avuto la soddisfazione di vedere che i criteri di distribuzione dei 39 milioni di euro, attesi dall’intermediazione per fronteggiare il dopo pandemia, ricalcano lo schema che avevamo scritto insieme noi di Maavi con i vertici di Assoviaggi e Aidit: ora ci saranno i decreti attuativi e nei prossimi mesi, probabilmente entro settembre, verranno assegnati solo alle piccole e medie imprese del travel che hanno codice primario Ateco quello di “agenzia di viaggi”, con un minimo garantito alle piccole adv che dovrebbe essere di 10mila euro».
«Altro significativo obiettivo raggiunto è sul fronte voucher. Ebbene – ricorda Montanucci – è stato inserito nel Piano Strategico del Turismo, si sta lavorando al decreto attuativo e si sta studiando anche un Fondo a disposizione delle adv che vorranno sfruttarlo, con regole molto chiare: vale a dire, innanzitutto, voucher rimborsati o rimborsabili solo se certificati e con un quadro sanzionatorio molto severo, con forti penali se qualcuno ne approfittasse impropriamente. Anche in questo caso si tratta di un sostegno concreto alle nostre finanze».
La fondatrice di Maavi ha poi ribadito che finalmente, dopo il Covid, quella delle adv è una categoria «ascoltata» e rappresentata a tutti i livelli, e a tal proposito ha ringraziato l’ex ministro del Turismo Gian Marco Centinaio, intervenuto alla convention, «per il sostegno che continua a dare alla categoria, come nella recente vicenda dei passaporti, impasse superata anche grazie al suo interessamento».
Una crescita associativa, e in generale di categoria, resa possibile anche da poche e chiare regole così sintetizzate da Montanucci: «In Maavi la quota è alla portata di tutti: 100 euro annuali, a fronte di un ventaglio di servizi erogati che contempla consulenze di avvocati, commercialisti, analisti aziendali e strumenti commerciali, come la nostra newsletter, che indica agli associati opportunità di business, ovvero promozioni e incentivazioni degli operatori in tempo reale, per lavorare meglio tutti. Per questo le nostre newsletter, che fin dal titolo badano al sodo, toccano la soglia di apertura dell’80%. Parliamo il linguaggio che vogliono sentire gli adv e questo è il segreto del nostro consolidamento: in Maavi facciamo ciò che viene chiesto dai nostri stessi colleghi e abbiamo imparato che comunicare è vita e che offrire garanzie e condividere strategie di crescita può fare la differenza. Se poi a questo aggiungiamo reciproche condizioni vantaggiose, per noi e per i t.o., è possibile immaginare uno scenario con tour operating e distribuzione dalla stessa parte. L’obiettivo è giocare la stessa partita e vincere insieme».
Montanucci ha poi toccato il tasto dolente della carenza di giovani leve formate per lavorare nelle agenzie: «Ci stanno prospettando nuovi manager, scuole d’alta formazione, e questo va tutto bene. Ma noi abbiamo oggi assoluto bisogno di formare chi opera a contatto con la clientela e nel back-office. Purtroppo i giovani si stanno allontanando dal nostro mondo e dobbiamo arrestare questa tendenza e riportare risorse qualificate in adv. Stiamo lavorando su un progetto per abbinare realmente scuola-lavoro e fare in modo che, dalle superiori, i giovani possano poi fare stage estivi in agenzia per insegnare loro a fare preventivi e via dicendo».
In altre parole, e ancora una volta, Montanucci ha dettato la linea: essere associazione oggi vuol dire difendere una dignità professionale, cambiare le regole laddove sono ingiuste, riscrivere il Codice del turismo. E fare tutto questo comunicando e condividendo i vari passaggi con gli altri attori della filiera. Perché il concetto – lo ribadisce ancora una volta – è che «la partita è la stessa e si può vincerla solo tutti insieme».