Corea del Sud, legge marziale revocata. La Farnesina consiglia prudenza
È stata revocata la legge marziale imposta in Corea del Sud. Una misura imposta con una mossa a sorpresa del presidente Yoon Suk-yeol, il 2 dicembre, di fronte alle proteste di piazza, all’opposizione unanime del Parlamento, ma anche alle pressioni americane.
La mossa che ha posto l’esecutivo sotto controllo militare, sospendendo le procedure legali civili, ha riportato per qualche ora la Corea nel passato, negli anni ’80, quando il governo militare applicò per la settima volta la legge marziale per sopprimere un movimento di protesta che sfociò nel massacro di Gwangju.
Sul sito Viaggiare Sicuri della Farnesina, è consigliato agli italiani che si trovano nel Paese di essere prudenti negli spostamenti, evitando in particolare di avvicinarsi a manifestazioni di carattere politico e ad assembramenti. Si invita, inoltre, a scaricare l’app ViaggiareSicuri, attivando la geolocalizzazione, o a registrare la propria presenza su Dove siamo nel mondo. Per eventuali emergenze è attivo il numero dell’Ambasciata (+82) 010-2242-0491.
Non è chiaro il perché Yoon Suk-yeol abbia deciso di fermare la democrazia in questo momento storico, di certo è che la sua crescente impopolarità è stata confermata anche dalle ultime elezioni legislative, quando l’opposizione del partito democratico ha ottenuto in Parlamento una maggioranza record dopo una campagna elettorale molto dura contro Yoon, definito «traditore nazionale».
Intanto – è notizia di queste ore – i partiti dell’opposizione hanno annunciato di aver presentato una mozione di impeachment del presidente, mentre il ministro della Difesa, Kim Yong-hyun, ha annunciato le sue dimissioni, assumendo la “piena responsabilità” per “la preoccupazione emersa nella popolazione in merito alla legge marziale”.