Gli hotel milanesi contano i danni. Atr, l’associazione degli albergatori dell’area metropolitana del capoluogo lombardo aderente a Confesercenti, ribadisce l’allarme sulle conseguenze che scaturiranno dal prolungamento del blocco degli eventi dovuto all’epidemia di coronavirus: hotel quasi vuoti fino a metà marzo, disdette fino ad aprile per gli eventi e i congressi con una generale sfiducia a prenotare nuovi soggiorni per molti dei mesi a venire.
A Milano ci sono circa 30mila camere d’albergo che l’anno scorso avevano un tasso di occupazione superiore al 90%. Se, come suggeriscono i dati degli associati Atr, l’occupazione di marzo sarà attorno al 20% vuol dire che ogni giorno ci saranno 21mila camere vuote rispetto all’anno scorso pari a una perdita di 2,1 milioni di euro al giorno considerando un costo medio della camera pari a 100 euro.
«Ogni giorno che passa gli hotel dell’area metropolitana perdono 2,1 milioni: a fine marzo il conto rischia di superare i 60 milioni di euro – spiega il presidente di Atr Rocco Salamone – Serve che riprendano gli eventi e le manifestazioni che portano nuovi clienti a turismo, ristorazione e commercio. Ringraziamo Sala per aver richiesto la riapertura del Duomo come simbolo della rinascita di Milano, un’operazione anche a nostro avviso importante, ma adesso insieme alla cultura bisogna far ripartire il business, ovviamente con le dovute precauzioni da adottare per contenere i contagi da coronavirus. Abbiamo piena fiducia nelle istituzioni e per questo siamo disponibili a sposare e sostenere le campagne di promozione che serviranno per accelerare il rilancio in primo luogo della nostra Milano».