Coronavirus, navi ospedale per gestire l’emergenza
Prende forma l’idea di trasformare una nave passeggeri in ospedale galleggiante nel porto di Genova, per fronteggiare l’emergenza aumentando la disponibilità di posti letto predisponendo anche reparti di terapia intensiva e rianimazione.
L’idea dei vertici della compagnia Gnv – controllata dal Gruppo Msc – e del patron Gianluigi Aponte prevede che siano proprio i traghetti di Grandi Navi Veloci a trasformarsi in ospedali.
L’iniziativa ha trovato il plauso del sindaco di Genova Marco Bucci e della Regione Liguria. Adesso l’obiettivo è mettere a punto un piano operativo in accordo con il Rina (che ha il compito di dover certificare in tempi rapidissimi la prima nave trasformata in ospedale), le istituzioni, la Asl, la Protezione Civile, e stabilire quale possa essere l’uso più appropriato delle navi: se siano più utili per i contagiati dal coronavirus, per le persone in quarantena o per altre patologie.
In ogni caso, l’intervento tecnico più urgente da fare è la modifica globale dell’impianto di aerazione del traghetto. Il sistema di condizionamento della nave (se pur da modificare) e le cabine isolate le une dalle altre sono già due elementi che rendono la nave un luogo più adatto di altri a fungere da ospedale d’emergenza.
Gli investimenti sarebbero rilevanti e potrebbero essere ripartiti tra compagnia di navigazione e Protezione Civile; i tempi di realizzazione rapidi, 7-10 giorni. Quello di Genova, se si dimostrasse efficace, potrebbe essere un esempio da replicare.
Intanto, secondo il Secolo XIX, i traghetti impiegati potrebbero essere due e per il quotidiano genovese ci sarebbe anche l’ipotesi di impiegare una delle navi di Msc Crociere, forse Msc Opera (qualora il suo stop non fosse limitato alla settimana in corso), per aumentare ulteriormente la disponibilità di posti letto.
Giornalista professionista, redattore. Specialista nel settore viaggi ed economia del turismo e delle crociere dopo varie esperienze in redazioni nazionali tv, della carta stampata, del web e nelle relazioni istituzionali
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