Coronavirus, Nomura: “Italia in recessione nel 2020”
L’Italia andrà in recessione nel 2020 e tra settori più colpiti ci sarà il turismo. Il grido di allarme sull’impatto dell’epidemia da coronavirus arriva questa volta dalla banca d’affari giapponese Nomura, che in un suo report sottolinea come l’Italia abbia un’alta probabilità di cadere nuovamente in recessione nel corso dei prossimi mesi.
“Prove aneddotiche sull’Italia suggeriscono che il Paese ha già sperimentato migliaia di cancellazioni negli ultimi giorni”, si legge nel rapporto che sottolinea come il calo della spesa turistica dovrebbe avere un impatto negativo sulla crescita soprattutto nello Stivale.
“Prenotazioni sono in calo in destinazioni turistiche come la Toscana e Venezia, mentre Milano, secondo il sindaco, sta perdendo 4 milioni di euro al giorno in vendite mancate e prenotazioni cancellate”. Dunque, “considerato il basso tasso di crescita da cui l’Italia parte quest’anno, ci aspettiamo che il Paese entri in recessione nel 2020, con un Pil in calo dello 0,1% nell’anno (molto al di sotto dello 0,6% previsto dal governo)”. Se da uno scenario base si passa ad uno negativo il calo è di 0,2% mentre nel peggiore dei casi si arriva a -0,9%.
Intanto, sono arrivati i primi dati ufficiali e le prime stime puntuali sulle conseguenze economiche del coronavirus. Dal 2 al 14 febbraio, la Cina ha emesso 1.615 documenti che certificano la “causa di forza maggiore“, consentendo ad aziende operanti in oltre 30 settori di non adempiere a impegni contrattuali per un valore di 15 miliardi di euro.
Ma non è tutto, perché secondo il Wall Street Journal, i volumi del trasporto marittimo di merci dalla Cina verso l’estero stanno crollando. Le case automobilistiche nipponiche, in compenso, lunedì hanno parzialmente ripreso la produzione in Cina, riaprendo gli impianti di Changchun e Guangzhou. Per Tianjin e Chengdu si dovrà attendere fino al 24 febbraio o più tardi, mentre a Wuhan, città focolaio dell’epidemia, l’attesa è per il 24 febbraio o ancora più avanti.