Informazioni in continuo aggiornamento sulla diffusione del coronavirus in Cina arrivano dal focus del sito Viaggiare Sicuri della Farnesina.
Il virus è stato identificato a seguito di alcuni casi di polmonite virale registrati nella città di Wuhan, nella provincia cinese dell’Hubei; i pazienti che lo hanno contratto sono stati immediatamente isolati e le persone che sono entrate in contatto con questi ultimi sono state poste sotto stretta osservazione. Successivamente sono stati individuati casi in altre aree della Cina (tra cui provincia di Guangdong, municipalità di Pechino e Shanghai) e nelle regioni amministrative speciali di Hong Kong e Macao.
MISURE DI CONTENIMENTO CINESI. Nella città di Wuhan le autorità locali hanno adottato misure quali l’interruzione dei collegamenti (treni, aerei), la sospensione della circolazione dei mezzi pubblici. Provvedimenti analoghi di contenimento sono stati estesi progressivamente ad altre città della provincia dell’Hubei. La Farnesina raccomanda quindi di evitare tutti i viaggi nella suddetta provincia e sottolinea che “non si può escludere, in questa fase, che misure di limitazione della circolazione possano interessare altre aree della Cina, sempre nell’ottica di consentire alle autorità sanitarie un’efficace azione di contenimento del coronavirus”.
In considerazione di queste misure, Viaggiare Sicuri consiglia di posticipare i viaggi non necessari in Cina. Sulle regioni amministrative speciali di Hong Kong e Macao, e per Taiwan, vanno invece consultate le relative schede Paese, anche queste in costante aggiornamento.
IL RESTO DEL MONDO. Un numero limitato di pazienti affetti da coronavirus è stato registrato anche al di fuori della Cina, in Thailandia, Giappone, Corea del Sud, Stati Uniti, Taiwan, Singapore, Vietnam, Australia, Nepal, Malesia, Francia, Canada, Sri Lanka, Germania, Emirati Arabi Uniti, Cambogia, India, Italia, Russia, Regno Unito, Finlandia, Spagna, Svezia, Belgio e Filippine. In quest’ultimo Paese si è registrato il primo e al momento unico caso di decesso per coronavirus al di fuori della Cina, un cittadino cinese originario di Wuhan.
La Farnesina avverte: “Non si può escludere che il numero di casi di coronavirus al di fuori della Cina, anche in Paesi attualmente non elencati in questo focus, aumenti. Le autorità sanitarie locali hanno tempestivamente individuato i casi di coronavirus e hanno disposto la necessaria sorveglianza medica”.
AEROPORTI. Prima della sospensione dei collegamenti aerei da Wuhan, alcuni aeroporti avevano già avviato controlli sanitari sui passeggeri provenienti da quella regione. Misure precauzionali (dagli scanner termometrici alla compilazione di moduli informativi a fini di sanità pubblica) sono state adottate a Hong Kong e Taiwan, in Thailandia, Malesia, nelle Filippine, a Singapore e in Corea del Sud. Controlli sanitari sono stati predisposti anche negli aeroporti di Los Angeles, San Francisco e New York e in molti altri scali in tutto il mondo. Per quanto riguarda l’Europa, l’aeroporto di Wuhan aveva voli diretti con Roma Fiumicino, Parigi e Londra.
Dalle 10 ora locale di Pechino del 23 gennaio 2020, le autorità locali hanno sospeso i collegamenti aerei dalla città di Wuhan. Si stanno registrando cancellazioni di voli da/per la Cina, da parte di alcune compagnie, e alcuni Stati stanno attuando misure di restrizione al traffico aereo. Non esiste un elenco ufficiale delle compagnie aeree che hanno adottato provvedimenti di questo tipo ed è quindi raccomandabile rivolgersi direttamente alla compagnia aerea o all’agenzia viaggi di riferimento.
LE MISURE DELL’ITALIA. Le autorità italiane, a seguito dell’identificazione di due casi di coronavirus nel Paese, il 30 gennaio 2020, hanno disposto la sospensione del traffico aereo con la Repubblica Popolare Cinese, incluse le Regioni amministrative speciali di Hong Kong e Macao. Il provvedimento comprende anche il traffico aereo con Taiwan. In Italia, le procedure sanitarie per verificare l’eventuale presenza a bordo di aeromobili di casi sospetti sintomatici e il loro eventuale trasferimento in biocontenimento all’Istituto nazionale Malattie infettive L. Spallanzani di Roma sono stabilite dal Regolamento Sanitario Internazionale (Rsi) e gestite dall’Usmaf Sasn.
LE RACCOMANDAZIONI DELL’OMS. L’Oms, il 30 gennaio 2020, ha dichiarato il nuovo coronavirus una Public Health Emergency of International Concern, vale a dire una “emergenza di sanità pubblica di interesse internazionale”. In questa fase, tuttavia, l’Organizzazione ha precisato che non si dovrebbero porre in essere particolari misure restrittive a carico della Repubblica Popolare Cinese e che si applicano le misure di prevenzione tipicamente relative ai fenomeni influenzali, quali: lavarsi accuratamente le mani, evitare il contatto con animali e con persone affette da patologie respiratorie o sintomi influenzali.
CONSIGLI PRATICI. Oltre all’informarsi sulla situazione attraverso fonti ufficiali – e contattare il 1500 (numero del ministero della Salute attivo solo dall’Italia) per informazioni di carattere sanitario – il consiglio è evitare il contatto con animali, vivi o morti, in particolare di fattoria e selvatici; evitare uno stretto contatto con persone che mostrano sintomi influenzali; evitare di mangiare carne cruda o poco cotta; lavare spesso le mani con sapone o con soluzioni a base alcolica; al manifestarsi di sintomi di infezione respiratoria (febbre, tosse, difficoltà respiratoria), nel caso si sia stati da poco in Cina o si sia entrati in contatto con persone che potrebbero avere viaggiato in quell’area, consultare un medico.
Per chi si trova in Italia, Viaggiare Sicuri consiglia di evitare tutti i viaggi nella provincia dell’Hubei; posticipare i viaggi non necessari in Cina.
Chi invece è in Cina dovrà seguire le indicazioni delle autorità locali; in caso di necessità, contattare il numero di emergenza dell’Ambasciata d’Italia a Pechino: +8613901032957; se, a seguito della sospensione del traffico aereo tra la Repubblica Popolare Cinese e l’Italia, ci sono dubbi sul volo di rientro, prima di andare in aeroporto, chiedere alla compagnia aerea o all’agenzia di viaggi.
TERMOSCANNER A ROMA FIUMICINO. Intanto Aeroporti di Roma ha fatto partire i controlli della temperatura corporea per i passeggeri in arrivo allo scalo di Fiumicino, come disposto dal ministero della Sanità.
Sono stati allestiti 3 check point centralizzati, uno presso il Terminal 1 e 2 al Terminal 3, e predisposte in totale 11 corsie di controllo, tutte dotate di termoscanner, 3 al Terminal 1, 3 al Terminal 3 per i voli Shengen e 5 agli arrivi internazionali al Terminal 3. Ogni corsia è presidiata da addetti sanitari che, tramite un tablet, sono in grado di rilevare la temperatura corporea misurata dai termoscanner. L’intera fase di controllo dura al massimo 2 secondi e non si registrano code tra i passeggeri. I termoscanner utilizzati sono di ultima generazione e si aggiungono a quelli già disponibili nel canale sanitario allestito nel 2016 e sono in grado di supportare le operazioni aeroportuali sia in condizioni ordinarie che straordinarie, come quelle attuali.