Corretto il Jobs Act: agli stagionali un mese di disoccupazione in più
I lavoratori stagionali ricorrenti del turismo e delle terme, cioè quelli che hanno lavorato negli ultimi tre anni, avranno un mese in più di Naspi. L’annuncio è stato dato al termine dell’incontro tra il ministro del Lavoro Giuliano Poletti con i sindacati e le Regioni.
La misura, che sarà inserita nel decreto legislativo correttivo del Jobs Act, prevede l’allungamento dell’indennità di disoccupazione da 3 a 4 mesi e vale solo per il 2016. Il decreto arriverà in Consiglio dei ministri entro la fine del mese e per attuarlo serviranno 135 milioni di euro.
Una piccola boccata d’ossigeno per i lavoratori del settore che però non lascia soddisfatti i sindacati: «È solo una mancia», commentano dalla Filcams-Cgil, calcolando come i 20mila lavoratori coinvolti nel settore turismo e terme si troveranno comunque a perdere tra l’1,5 e le 2 mensilità rispetto a quanto previsto dalla Naspi nel 2015.
«Aspettiamo di avere ulteriori dettagli – spiega il segretario della Filcams Cgil, Cristian Sesena – per capire se il mese in più sarà pieno per tutti e se sarà coperto da contribuzione figurativa. Resta comunque una misura insufficiente. L’unica nota positiva è che questo intervento riguarda solo l’anno in corso quindi la partita è ancora aperta».
La Filcams Cgil torna a chiedere un tavolo di confronto sul tema della stagionalità «con tutti gli attori che il turismo lo vivono, lo conosco, lo fanno e non lo teorizzano solamente» e, insieme alle altre federazioni sindacali Federalberghi e Faita, ha sottoscritto un avviso comune al governo con precise richieste a tutela di questi lavoratori.
Con la campagna SummerWar ha anche denunciato le condizioni di precarietà e sfruttamento cui spesso questi addetti sono costretti: «Si continua a parlare di turismo come settore economico su cui puntare per rilanciare il paese e contemporaneamente si persevera a svalutare il lavoro, a considerare i lavoratori come una variabile non meritevole di attenzione. Un lavoro sottopagato, voucherizzato, privo di adeguate tutele nei periodi di forzata inoccupazione dequalifica l’intero sistema dell’offerta turistica, rendendola poco competitiva in un mercato in cui la competizione si gioca non solo sui prezzi, ma sulla qualità».