Veri e propri “corridoi” per rilanciare il turismo della prossima estate, magari accanto alla creazione e all’uso di passaporti Covid-19. Sono solo due tra le ipotesi circolate durante la riunione in videoconferenza a Bruxelles tra i ministri del Turismo della Ue, che ha visto identificare l’intero settore del travel come uno dei più bisognosi di aiuti dalla Commissione.
Il settore del travel, ha ricordato Gari Cappelli, ministro del Turismo croato che ha presieduto l’incontro, rappresenta infatti l’11% del Pil europeo, generando un fatturato di 400 miliardi di euro ogni anno. Inoltre, più dei tre quarti dei viaggi effettuati dai cittadini europeo sono effettuati all’interno dei confini dell’Unione.
Per questo motivo, hanno sottolineato i ministri, sarebbe importante realizzare per la prossima stagione estiva una serie di “corridoi turistici” in grado di consentire gli spostamenti tra una nazione e l’altra, anche in un momento in cui l’emergenza da coronavirus ha visto la chiusura di numerose frontiere interne alla Ue.
Allo stesso modo, ha concluso Cappelli, si potrebbe pensare alla creazione di uno speciale documento di viaggio, valido in tutti gli Stati membri per gli arrivi e le partenze legate al turismo, la cui emissione sarebbe legata al rispetto di precise misure sanitarie.