by Adriana De Santis | 29 Marzo 2022 7:00
«Come tutti nel turismo, anche il Bernina ha sofferto in pandemia. Il problema principale non erano i treni, che circolavano nonostante tutto, bensì le regole tra Italia, Svizzera e gli altri Paesi di provenienza dei turisti. Alla fine, viaggiavano solo gli svizzeri, sul loro territorio». È il racconto di Enrico Bernasconi, rappresentante della Ferrovia Retica (RhB) per il mercato italiano, che tra i prodotti di punta ha il Bernina e il Glacier Express. Forse un po’ di respiro c’è stato nelle estati del 2020 e 2021. «Ma giusto il tempo per nuove ricadute».
Molte cancellazioni?
«Affatto. Può sembrare un paradosso ma la situazione è stata dura da gestire proprio per le molte prenotazioni. Il lavoro complicato è stato posticipare le date, un gioco difficilissimo perché non c’erano disdette e alcuni gruppi hanno spostato le partenze anche quattro volte. Ancora oggi è così, però forse non torniamo più indietro, niente più chiusure, mi auguro. Speriamo che questo sia un anno ricco di soddisfazioni: la lista d’attesa della nostra clientela è lunga, investe tutto il 2022 e l’inizio del 2023».
Prospettive rosee, allora.
«Sta a noi giocare bene. Con richieste superiori all’effettiva disponibilità dobbiamo essere bravi a cercare soluzioni migliori, dando alternative come, ad esempio, cambiare fascia oraria: invece che iniziare il viaggio da Tirano alle 9 o alle 10 scegliere la partenza delle 11.40 o, fermandosi a pranzo, quella delle 13 o 13.40. Oppure, invece della tratta Tirano-St.Moritz, fare quella inversa, pomeridiana. I treni ci sono ogni ora con il medesimo tempo di percorrenza, 2 ore e 15 minuti, in ambedue le direzioni».
Quali scenari si prospettano?
«Noi siamo disponibilissimi, ma chiediamo al trade pazienza, flessibilità e comprensione. Dobbiamo trovare soluzioni di larghe vedute, viste le tante richieste arretrate. C’è da dire che non vedevo l’ora di affrontare questo problema di gestione dei flussi turistici, la trovo una situazione molto stimolante. Il futuro a medio termine è roseo, perché c’è la clientela».
Sfide e nuovi obiettivi?
«La pandemia ha fermato il rinnovamento delle carrozze. Il nuovo obiettivo è proporre materiale rotabile nuovo e qualche treno in più per il 2026, in occasione delle Olimpiadi in Valtellina. Presentarsi con il cosiddetto “vestito a festa” è un traguardo che dovremmo riuscire a raggiungere, anche perché si tratta di un passo importante per la qualità futura del nostro servizio».
Uno sguardo dal treno: che cosa si intravede sui mercati internazionale e italiano?
«Il primo denuncerà comunque una certa flessione, l’Italia invece si avvicinerà all’anno record che è stato il 2019. I turisti hanno reagito subito, già da fine gennaio, quando abbiamo “scansato” la norma che obbligava a mostrare un tampone molecolare oltre al super green pass. Rimosso questo obbligo, è stato come riaprire i rubinetti».
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