by Carla Villani | 18 Novembre 2024 15:30
Firenze caput mundi dopo aver ospitato il Forum[1] e il G7 Turismo[2]. Così, mentre tutti i riflettori erano su di lui, il capoluogo toscano si è attivato contro l’invasione delle ormai famose keybox di Airbnb – le scatole contenenti le chiavi degli appartamenti affittati dai turisti, attaccate ovunque, persino sulle statue – e vara un piano per il turismo sostenibile proposto dalla sindaca Sara Funaro[3] e appoggiato da tutta la Giunta.
Firenze, quindi, è la prima città a dare una risposta concreta alle proteste contro il turismo di massa[4], e il moltiplicarsi sfrenato degli alloggi per affitti brevi[5] che hanno visto tutto il Paese alzare la voce, con un piano di 10 punti[6] per contrastare il sovraffollamento nel centro della città.
«Con queste misure tuteliamo Firenze – avverte la sindaca – e abbiamo l’obiettivo primario di fare in modo che la nostra città possa mantenere le proprie radici, la propria natura e la propria identità. La bellezza di Firenze è fatta di tante cose, di arte e cultura, di artigianato, di esercizi di vicinato, delle comunità che la compongono, noi non possiamo permetterci che tutto questo venga snaturato».
Tra le misure, quindi, innanzitutto il divieto di utilizzo le keybox in area Unesco, poi la limitazione dei veicoli atipici, come le ape car che scorrazzano dappertutto con i turisti a bordo, fino al divieto di utilizzo di amplificatori e altoparlanti nel centro storico. Importante anche il punto sulla collaborazione con le principali Ota per la diffusione di campagne sul rispetto della città e il reperimento di dati utili ad analisi sugli affitti brevi.
Oltre Firenze, da nord a sud, in tantissimi si stanno scagliando contro i porta lucchetti. A Milano[7] i cittadini hanno creato una mappatura delle antiestetiche keybox marcandole con adesivi lilla e gialli e il Comune ha promesso che presto le toglierà; a Napoli due mesi fa è stato organizzato un presidio contro il numero eccessivo di case destinate agli affitti brevi; a Roma, dove, in vista del pienone dell’Anno Santo[8] la situazione è sfuggita di mano con lucchetti portachiavi messi anche sui pali della segnaletica stradale, è partita la protesta del neonato movimento Robin Hood[9] per costruire un «Giubileo dei poveri» con cui soppiantare il «Giubileo dei ricchi»; a Bologna il sabotaggio dei lockbox è una consuetudine.
A chiudere in bellezza il giro d’Italia delle proteste ci ha pensato il ministro del Turismo Daniela Santanché che dal G7 di Firenze[10] si è espressa molto chiaramente sulle keybox: «Sono veramente brutte», specificando anche che «esiste un problema di sicurezza» legato alle cassette con combinazione in cui vengono depositate le chiavi degli affitti turistici brevi. Per questo «sicuramente ne parlerò con il ministro Piantedosi».
Mentre però l’amministrazione di Firenze prende una posizione chiara, a Roma da una parte il Campidoglio lavora a un Regolamento[11] per mettere un freno ai b&b che colonizzano soprattutto il centro, dall’altra permette – grazie a un accordo raggiunto tra il Parco Archeologico del Colosseo e Airbnb di piazzare una mazzata mediatica colossale: per la modica cifra di 1,5 milioni di dollari Airbnb ha affittato l’Anfiteatro Flavio, dove farà combattere, vestiti di tutto punto da gladiatori, 16 dei suoi utenti che saranno i più veloci a prenotarsi per l’evento dal 27 novembre prossimo. Ave Airbnb.
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