Così i millennial stanno cambiando il business travel
I millennial e i membri della generazione Z utilizzano siti come TripAdvisor anche quando viaggiano per lavoro. A dirlo è una ricerca appena pubblicata da Travelport dopo aver intervistato migliaia di business traveler in tutta Europa, secondo la quale più di un terzo degli under 40 che si spostano per affari, si lasciano influenzare da commenti e recensioni presenti sui siti specializzati. Più bassa, invece, è stando alla survey la percentuale di Baby Boomer che fanno la stessa cosa, non più del 26%.
«Sappiamo che sia i millennial che la gen Z amano viaggiare e stanno diventando il nuovo gruppo demografico più importante nel business travel. Per questo motivo, le aziende devono utilizzare le trasferte come un incentivo per attrarre i talenti migliori, ma senza per questo far venire meno il senso di responsabilità dei dipendenti in trasferta», ha detto Alistair Rodger, group vp of agency sales Emea di Travelport.
Secondo lo studio di Travelport, inoltre, sia i millennial che i loro “fratelli minori” non nutrono una particolare predilezione per un device piuttosto che un altro quando si tratta di prenotazioni legate al business travel, suddividendo il loro tempo tra pc (59%), face-to-face (54%), mobile (45%) e telefono (45%).
Ma non è tutto, perché non pochi tra i viaggiatori d’affari più giovani tendono a ignorare la policy aziendale quando si tratta di viaggiare per lavoro (28%), mentre solo un quinto (21.9%) utilizza i booking tool forniti dall’azienda al momento della prenotazione, dal momento che le singole parti del viaggio devono essere acquistate separatamente.
Di conseguenza, conclude la survey, è sempre più alta la domanda per superapp come la cinese WeChat e la russa Tinkoff, pensate invece per offrire un servizio end to end.