Joe is back. È oramai un ritornello nel travel Usa. Perché sì, il prossimo 20 gennaio, il nuovo presidente degli Stati Uniti d’America Joe Biden si insedierà alla Casa Bianca, con grandi aspettative da parte dell’industria turistica. Un gran ritorno nel luogo dove, nell’era Obama, aveva operato in qualità di vicepresidente. Quel giorno si avvierà una nuova stagione per il settore dei viaggi che, ferito dagli effetti del Covid, confida nelle azioni benevole di Biden.
Ma quali sono gli interventi più attesi secondo Usa Today?
AIUTI AI LAVORATORI E ALL’INDUSTRIA. Vettori aerei, hotel e la compagnia ferroviaria Amtrak hanno dovuto procedere a migliaia di licenziamenti per via della pandemia. Il supporto offerto dal Cares Act si è esaurito a fine settembre. Ragion per cui si attendono nuovi aiuti. In particolare i 25 miliardi richiesti e mai ricevuti dal trasporto aereo e 1,5 miliardi da Amtrak. Grande fiducia in Biden da parte di Roger Dow, presidente e ceo della U.S. Travel Association, che ci ha tenuto a sottolineare come «un terzo dei nuovi disoccupati negli Usa provengano dal settore dei viaggi, per cui la svolta economica degli Stati Uniti passa dal sostegno al turismo».
STOP AI TRAVEL BAN. Il neo presidente ha promesso di porre immediatamente fine al divieto di ingresso negli Usa imposto da Trump ai viaggiatori provenienti da 13 Paesi a maggioranza musulmana. Un vero e proprio Muslim Ban imposto in prima battuta a Libia, Iran, Somalia, Siria, Yemen, Corea del Nord e Venezuela, poi esteso a Eritrea, Kirghizistan, Myanmar, Nigeria, Sudan e Tanzania.
PIANO INFRASTRUTTURE. Quattro anni non sono bastati per realizzare il grande progetto di legge sulle infrastrutture promesso da Trump. Ora Biden rilancia con l’intenzione di investire 1,3 trilioni di dollari in dieci anni per migliorare strade, ponti, snodi di transito e aeroporti. Già il primo anno, giura il neo presidente, saranno impiegati 50 miliardi per mettere a nuovo la rete autostradale. Su tutto la promessa di rendere il trasporto pubblico a emissioni zero in tutte le città con oltre 100mila abitanti.
FERROVIE, INVESTIMENTI IN VISTA. Si attende un grande supporto al trasporto su rotaia da parte dell’amministrazione Biden, un tempo pendolare Amtrak. Proprio le ferrovie di Stato potrebbero beneficiare in primis del supporto del neo presidente. Ma oltre ad Amtrak, la Casa Bianca potrebbe decidere di accelerare progetti ferroviari ad alta velocità in Stati densamente popolati come Florida, Texas e California, così come il tradizionale corridoio nordorientale Boston-Washington.
EMISSIONI ZERO. Nel programma di Biden c’è anche la promessa di rientrare nell’accordo sul clima di Parigi, ribaltando la posizione di Trump, con un investimento green di 1,7 trilioni di dollari in 10 anni. Se si considera che, ad oggi, il trasporto aereo rappresenta il 12% delle emissioni globali di anidride carbonica, è evidente quanto la posizione del neo presidente avrà forti implicazioni sul settore dei viaggi. L’America di Biden si impegnerà, di fatto, a ridurre di almeno del 50% le emissioni dei voli entro il 2050, con l’obiettivo di una totale decarbonizzazione nella seconda metà del secolo.