Alcuni host l’hanno già ribattezzati i “mesi dell’Apocalisse” perché per Airbnb – secondo i dati raccolti dalla società AirDNA – nel periodo marzo-aprile il calo delle prenotazioni ha toccato il -85% e le cancellazioni hanno raggiunto il 90% del totale, mentre le entrate nel solo mese di marzo sono crollate del 30%.
Secondo il Financial Times anche il valore del brand Airbnb ha subito un traumatico tracollo che ha bruciato oltre 34 miliardi. Proprio nell’anno in cui il colosso avrebbe dovuto esordire in Borsa, la sua valutazione iniziale che sfiorava i 70 miliardi di dollari è precipitata a circa 26 miliardi.
Inoltre, dopo l’investimento di 1 miliardo di dollari, annunciato dal ceo di Airbnb Brian Chesky, per avviare un piano-rimborsi, sono state lanciate due operazioni per il periodo emergenziale: una rivolta all’ospitalità per medici e infermieri e l’altra alla radicale riconversione di molti appartamenti del circuito, trasformati in luoghi ideali per lo smart working.
In una intervista rilasciata a La Stampa da Rocco Lomazzi di Sweetguest, partner italiano di Airbnb, il manager non nasconde le preoccupazioni per l’andamento operativo del primo semestre dell’anno, con cancellazioni che nelle ultime due settimane hanno toccato il 40%.