by Giulia Di Camillo | 27 Giugno 2023 7:00
L’arma in più. È così che il turismo organizzato vede oggi l’intelligenza artificiale, tecnologia che ha raggiunto un epocale punto di svolta e che si conferma pronta a trasformare, profondamente e ancora una volta, il settore. La data “x” è stata il 30 novembre 2022, giorno in cui la società OpenAi di Elon Musk e Sam Altman ha lanciato ChatGpt, tool basato sull’intelligenza artificiale capace di generare contenuti e che nel tempo è diventato anche app, e ha fatto breccia nel cuore della gente e nelle stanze delle aziende.
Subito in prima linea, nella sperimentazione dell’Ai nell’ambito della pianificazione di viaggio, certamente le big tech come Expedia e Booking Holdings. Caso esemplificativo l’ota Priceline[1], che da quest’estate consentirà ai suoi clienti di dialogare (e prenotare) interagendo con un chatbot in versione consulente-agente di viaggi: il progetto rientra in un accordo siglato con Google Cloud che, così come per un altro gigante del travel, eDreams Odigeo, prevede l’implementazione dell’intelligenza artificiale generativa (Gai) anche per migliorare le attività aziendali interne.
Nonostante uno stop di circa due mesi di ChatGpt in Italia[2], deciso dal Garante della privacy per raccolta illecita dei dati personali e assenza di sistemi per la verifica dell’età dei minori, anche l’industria turistica del nostro Paese ha cercato di mettersi al passo (o quasi) con i big player internazionali, lavorando per automatizzare una serie di processi che hanno come obiettivo quello di ottimizzare le operazioni delle aziende e la relativa customer experience. Un esempio su tutti? Volonline di Luigi Deli[3], che per il suo self booking tool Volonclick ha annunciato il lancio di un nuovo servizio basato sull’Ai – sviluppato con la software house partner Travel Compositor, che ha anche presentato Ai Trips[4] per la prenotazione digitale di pacchetti di viaggio con annesse experience – che consentirà alle agenzie di essere supportate nella preventivazione non solo di singoli servizi, ma anche di itinerari più complessi.
Nelle prossime settimane, Volonclick (sono quasi 6mila le agenzie codificate) testerà l’attività di machine learning sui milioni di preventivi realizzati a ritroso negli anni, con il fine di generare proposte di viaggio automatizzate sulla base di poche e semplici domande, secondo lo stesso meccanismo di ChatGpt. La versione test sarà lanciata nel mese di luglio: attraverso questo strumento gli agenti che usano Volonclick potranno essere ancor più autonomi e riceveranno, in automatico, dei preventivi pressoché finiti e solamente da personalizzare nei dettagli sulle esigenze dei clienti.
«In base ai risultati dei test capiremo come gradualmente procedere – spiega Luca Adami, chief technology officer e chief marketing officer del Gruppo Volonline – La soluzione che stiamo approntando va di pari passo con il profondo cambiamento che la trasformazione tecnologica ha compiuto negli ultimi anni nel settore del turismo, e vuole essere esempio tangibile di come il fisico e il digitale possano integrarsi al meglio per migliorare i processi aziendali e l’esperienza dei viaggiatori. Dai primi approcci in ambito marketing abbiamo compreso che il potenziale del machine learning ,e di conseguenza la generazione di contenuti di intelligenza artificiale, ha enormi campi di applicazione per efficientare i servizi resi. Entro il 2024 il nostro principale obiettivo è quello di ottimizzare operation e travel planning, con l’obiettivo di compensare la concreta difficoltà nel trovare personale preparato e per competere con i giganti del web».
Per Adami la differenza la faranno la qualità dei dati e la competenza umana. Sarà cruciale addestrare i propri strumenti e assemblare con criterio le preferenze e i feedback degli utenti. «Bisognerà essere preparati. Gli specialisti prevedono un forte impatto della Gai nelle operation e nel travel planning. È una cosa molto interessante, ci stanno lavorando tutti e ci sarà un cambiamento epocale da qui a cinque anni. Personalmente credo che colpirà soprattutto chi non ha un alto livello di competenze e profilazione del cliente. I chatbot vanno addestrati, tutto ciò che è competenza e consulenza sarà enormemente valorizzato e strategico per le agenzie e i t.o.».
Secondo Manuel Aragonés, ceo di Travel Compositor, «con l’ultima generazione dell’intelligenza artificiale si compie un passo in avanti significativo per gli agenti di viaggi e i professionisti del travel. Non solo si risparmiano tempo e fatica, questo vale anche per i viaggiatori, ma si offrono esperienze iperpersonalizzate che si adattano meglio anche ai budget».
A testare nuove soluzioni di Ai per la distribuzione e, in generale per il B2B, ci sono anche Sporting Vacanze e Sojern. Quest’ultima ha presentato la nuova release della sua Travel Marketing Platform[5] con audience potenziate dall’intelligenza artificiale. “Sfruttando la tecnologia Ai si possono prendere decisioni consapevoli sull’allocazione delle risorse, indirizzando efficacemente i budget verso i giusti segmenti di clientela per ottenere il massimo ritorno sugli investimenti”, fa sapere in una nota l’azienda americana.
Infine, Guy Luongo, ceo di Ixpira, conferma come la sua azienda stia integrando l’intelligenza artificiale generativa a vari livelli: «La stiamo implementando anche per la nostra piattaforma B2C, Ixpira Collection, dove sostanzialmente cercheremo di utilizzare l’Ai per dare risposta alle telefonate dei clienti e fare filtro per tutta una serie di domande non particolarmente tecniche. Questo tipo di tecnologia deve farci lavorare meglio e produrre di più, non deve sostituirci. All’automatizzazione sono di certo favorevole, ma non a quella esasperata a discapito del lavoro delle persone».
Si chiama #HolidAI la nuova campagna social e creativa di Eden Viaggi, che punta a innovare non solo nel linguaggio scelto per la sua comunicazione, ma anche negli strumenti utilizzati per realizzarla, a partire dall’intelligenza artificiale e dai comandi testuali detti “prompt”, fino alle nuove piattaforme social come TikTok, capace di creare una solida connessione tra i brand e la community.
L’idea creativa di Eden Viaggi sfrutta le potenzialità dell’intelligenza artificiale per rappresentare le espressioni idiomatiche più utilizzate nella lingua italiana per descrivere le vacanze. La visione dell’Ai, sollecitata con comandi testuali detti dunque prompt, trasforma “una stanza d’albergo da favola” in un letto a baldacchino sospeso tra le dune del deserto, oppure “una spiaggia da paura” in un castello di sabbia che prende vita all’improvviso sul bagnasciuga.
“I soggetti della campagna – comunica il brand di casa Alpitour – vogliono sottolineare i valori più umani e smart dell’offerta”. «Stiamo sperimentando incredibili opportunità di innovazione e storytelling per un marchio che è sul mercato da 40 anni e ha saputo reinventarsi», ha detto Tommaso Bertini, chief corporate & tour operating marketing officer, sottolineando l’originalità della campagna, «che si inserisce nel percorso di ricerca e innovazione che il nostro Gruppo ha intrapreso in ogni attività».
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