Una nuova organizzazione aziendale che parte dai vertici fino ad arrivare ai contatti dei piloti, il contenimento dei costi e una semplificazione dei brand che operano all’interno della compagine. Passo dopo passo Benjamin Smith, ceo di Air France-Klm, sta ridisegnando il futuro del Gruppo, non senza qualche difficoltà.
Da un lato c’è la concorrenza interna di Klm che erode la capacità di penetrazione dei francesi, dall’altro i risultati dell’ultimo trimestre non sono ancora soddisfacenti. Nonostante tutto, però, Benjamn Smith ha incassato l’ok sia dei sindacati dei piloti sia del board of director franco-olandese.
Quest’ultimo, infatti, ha approvato all’unanimità la presentazione dell’amministratore delegato canadese che prevede un cammino strutturato verso l’obiettivo di diventare il Gruppo leader in Europa.
Una prospettiva ambiziosa, vista la forte concorrenza di Lufthansa, Iag e Ryanair, che passa innanzitutto per la definizione di un nuovo group ceo committee che determinerà la direzione strategica per tutte le compagnie aeree e le business unit. Il comitato direttivo sarà presieduto da Benjamin Smith e comprenderà Pieter Elbers (ceo di Klm), Anne Rigail (ceo di Air France) e Frédéric Gagey (chief financial officer di Air France-Klm).
L’obiettivo, secondo il Gruppo è “aumentare la collaborazione generale per meglio catturare sinergie, efficienze ed economie di scala, con l’obiettivo di migliorarne la redditività complessiva, la reputazione e il riconoscimento dei brand Air France, Klm e Transavia nei rispettivi mercati e rafforzare la posizione del Gruppo presso i due hub, Amsterdam Schiphol e Paris-Charles de Gaulle; e semplificare i processi operativi chiave nelle seguenti aree: strategia di flotta e network, strategia commerciale e riguardo le alleanze, risorse umane, acquisti, risorse umane, digital e data management”.
Il board Air France-Klm, inoltre, propone il rinnovo di Pieter Elbers come ceo di Klm, scrivendo la parola fine ai dissidi interni con Ben Smith riportati nelle scorse settimane dalla stampa francese.
Ma i grattacapi per Smith non finiscono qui. Il ceo, infatti, ha dovuto incassare i deboli risultati dell’ultimo trimestre, compensati in ogni caso da quelli annuali che sono positivi, dovuti in prevalenza al rincaro dei prezzi del carburante. Nel quarto trimestre, infatti, il Gruppo ha riportato utili lordi in calo del 20% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Nel 2018, invece, gli utili netti sono stati pari a 409 milioni di euro. un incremento del +151% rispetto al 2017, quando gli utili erano 246 milioni di euro. Il fatturato si è attestato, infine, a 26,52 miliardi di euro (+2,5%).
IL PUNTO SUI SINDACATI. Nel frattempo, però, il ceo di Air France-Klm ha incassato l’ok dei piloti che hanno approvato un accordo salariale, mettendo così fine al conflitto di lavoro dello scorso anno. In questo modo i sindacati lasciano a Ben Smith più spazi di libertà per definire la sua nuova strategia che si focalizza su una forte riduzione di costi. Secondo l’agenzia Bloomberg, inoltre, l’accordo prevede un aumento retributivo medio del 4,3%.
L’ok è giunto dal più grande e potente sindacato di categoria Snpl. Assicurare la pace con i sindacati era, infatti, una delle priorità di Smith quando è subentrato a settembre a Jean-Marc Janaillac.
La prossima sfida, da giocare sempre in casa, è quella di colmare il divario di redditività tra Air France e i cugini olandesi di Klm. Per fare ciò, il ceo canadese dovrà ridurre i costi e aumentare le vendite. Smith, che ha già liquidato il brand Joon, ha dichiarato in più occasioni che Air France e Klm, riuniti in una fusione del 2004, devono ora operare più come una singola azienda.