Cambia la “C”. Cambia la crociera. Cambia capitolo, anzi, ne apre uno nuovo Costa Crociere, con un logo ridisegnato – dopo oltre 70 anni – che richiama le origini ed esalta nei colori e nelle forme l’abbraccio tra terra e mare.
«Tra vent’anni sarai più deluso dalle cose che non hai fatto che da quelle che hai fatto. E allora molla gli ormeggi. Lascia che gli alisei riempiano le tue vele. Esplora. Sogna». Il direttore generale Mario Zanetti recita a memoria Mark Twain, per raccontare gli ultimi mesi passati a progettare il futuro.
«È una frase che è stata d’ispirazione per me e per tutto il team, nel senso di aprirsi a quello che sarà domani con il coraggio di affrontare il cambiamento. E lo abbiamo fatto con gli occhi della scoperta, del sogno, dell’esplorazione, verso una conoscenza delle destinazioni più autentica, profonda e sostenibile – racconta – Abbiamo lavorato, non solo ai protocolli, ma al rinnovamento della nostra offerta verso un nuovo modo di viaggiare. Da oltre 70 anni Costa è sinonimo di crociera. In questo momento così importante per la ripresa del turismo abbiamo voluto riscrivere il futuro in chiave più responsabile e attenta alle persone e al pianeta, con l’obiettivo di guidare il settore verso il ritorno a quella crescita costante che aveva prima del 2020».
L’azienda si è concentrata sui propri valori e sulla propria cultura, osservando però il cambiamento nei comportamenti e nelle abitudini dell’ambiente esterno, «così da intercettare e, se possibile, anticipare, quello che chiedono i nostri ospiti», aggiunge Zanetti.
«Cosa cercano i clienti? Quali emozioni vogliono vivere? Abbiamo sondato oltre 20mila viaggiatori e la maggior parte cerca arricchimento durante la vacanza, esplorazione, immersione nelle culture locali – spiega Roberto Alberti, senior vice president & chief commercial officer di Costa Crociere – Ed ecco che abbiamo ridisegnato il concetto di vacanza in crociera, perché sia unico e distintivo. Vogliamo essere un brand riconoscibile che resti impresso nella mente dei visitatori grazie a esperienze uniche che combinino terra e mare in modo responsabile e sostenibile, e così creare valore per l’intero ecosistema in cui operiamo».
L’operazione di Costa infatti mira alla creazione di valore condiviso con ospiti, partner e località, intese non solo come destinazioni turistiche, ma come insieme di persone e tradizioni di cui avere cura. Parte da qui la nuova offerta, sull’onda del claim “Believe your eyes”.
TRE CHEF STELLATI. Cibo come esaltazione di una comunità locale. Costa si è affidata alla guida esperta di tre chef stellati tra i migliori al mondo: Bruno Barbieri, Hélène Darroze e Ángel León. «Siamo partiti proprio dalla gastronomia per migliorare ulteriormente il livello di servizio offerto – dice il country manager Carlo Schiavon – Questo trio di chef stellati è andato alla scoperta del gusto e degli ingredienti delle destinazioni, delle ricette locali autentiche per poi reinterpretarle attraverso i destination dish, singoli piatti creati dai tre chef che interpretano tradizione e sapori del luogo che si visiterà il giorno seguente».
Le destinazioni arrivano a bordo ancor prima di toccare terra e i piatti sono disponibili nei ristoranti principali della nave. Ma su Costa Smeralda – e presto su altre navi della flotta – la gastronomia ha un ulteriore upgrade. È Archipelago, il nuovo ristorante che lega tre menù esclusivi a un concept e design sostenibile. Qui l’esperienza culinaria è un viaggio di cinque portate con materie prime provenienti in prevalenza da produttori locali. Ognuno dei tre stellati – Barbieri, Darroze e León – ha il suo menù; e cambia il concetto di ristorante: Archipelago è fatto da tavoli “isole”, angoli intimi delimitati da una struttura in rame e da pezzi unici di driftwood, installazioni fatte di legni restituiti dal mare, recuperati dal lavoro dei Guardiani della Costa e di Costa Crociere Foundation. Per ogni cena, la compagnia donerà parte del ricavato alla fondazione per sostenere progetti ambientali e sociali.
ESCURSIONI CON KEL12. Soste in porto più lunghe, gemme nascoste, fuori dai circuiti tradizionali, e soprattutto le nuove escursioni a firma National Geographic Expeditions, realizzate in collaborazione con il tour operator Kel 12. Cambia l’esperienza a terra con tour di nicchia per piccoli gruppi (al massimo 20 persone) accompagnati da esperti come archeologi, enologi, vulcanologi, biologi marini e fotografi.
Come l’experience fotografica stile reportage “La Route Cézanne” a Aix-en-Provence e alle cave del Bibemus, sulle orme dei luoghi e dei colori ispiratori dei dipinti di Paul Cézanne, guidati da un fotografo del National Geographic.
PAROLA D’ORDINE SOSTENIBILITÀ. Non un termine di moda, ma un percorso iniziato parecchi anni fa e che Costa ha sintetizzato nel “Manifesto per un turismo di valore, sostenibile e inclusivo”, decalogo che riassume l’impegno per crescere insieme alle comunità locali e promuovere un viaggio attento e responsabile. «Siamo stati innovatori e pionieri, i primi al mondo a investire nel gas naturale liquefatto (Lng), partendo da zero con le regole e con le infrastrutture per avere navi più sostenibili e più responsabili, come Costa Smeralda e Costa Toscana, in arrivo a breve – spiega Rossella Carrara, vice president corporate relations & sustainability – Costa è stata la prima compagnia a introdurre gli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’Onu nel suo modello di business, facendo della sostenibilità un elemento integrante della sua offerta».
Sostenibilità che non è solo ambiente in senso stretto – combustibili puliti, elettrificazione, riduzione degli sprechi alimentari, recupero e riciclo dei materiali di bordo – ma che mette al centro l’aspetto sociale e quindi, come abbiamo visto con le escursioni e la gastronomia, un’altra “C”: le comunità dei luoghi visitati.